C’è chi al posto degli occhi ha vuote fessure ed osserva il mondo rinchiuso dentro gabbie mentali piccole e buie.
C’è chi il mondo lo vede come un piccolo cosmo monocromatico, come una lunga linea d’ombra che taglia in due il pianeta, buoni e cattivi, bianchi e neri, sopra e sotto.
C’e chi, invece, il mondo lo vede a colori, come un gigantesco ponte policromo su cui danzano insieme tutti i popoli della terra, come l’arcobaleno variopinto della bandiera della pace.
La prima visione si ferma ai Confini, la seconda va oltre, verso la Convivenza ed il rispetto reciproco tra differenti culture.
A celebrare quest’ultima visione inclusiva e multietnica della società ci hanno pensato anche quest’anno i Fratelli della Stazione con la V Edizione della “Giornata Interetnica”, svoltasi lo scorso 23 Maggio, in collaborazione con numerose realtà associative della città di Foggia.
Le molteplici comunità immigrate, residenti in Capitanata (Marocco, Albania, Polonia, Romania, Bulgaria, America Latina, Africa Subsahariana), hanno raccontato con tutti i sensi i loro costumi e tradizioni, invadendo allegramente la Villa Comunale, gremita di gente come non mai, con musiche, danze e stands culturali-gastronomici.
Una grande e lunga giornata di festosa convivialità tra autoctoni e stranieri in cui i giovani talenti della nostra Città hanno dipinto, cantato e raccontato il tema del multiculturalismo.
Anche l’Associazione G.A.A.S. ha fortemente voluto dare un proprio contributo alla manifestazione attraverso la realizzazione di un laboratorio denominato “Coloriamo il Mondo”, raffigurante le impronte variopinte dei bambini di tutte le etnie, che hanno dipinto con noi un “mondo a colori”.
I bambini, si sa, hanno un’anima bianca ed un cuore iridescente.
Noi adulti dovremmo imparare da loro.
I bambini vedono lontano e colorato.
Al posto degli occhi hanno mani accoglienti che tutto abbracciano e tutto accolgono, non guardano il colore della pelle, si integrano spontaneamente con la sola mediazione del gioco, non badano alla lingua, comunicano con il linguaggio universale dei gesti.
Questa antica verità la conoscono benissimo i Fratelli della Stazione che rappresentano la parte nobile, fanciullesca ed ospitale della nostra città che, grazie ad iniziative come questa, a piccoli passi, si sta aprendo sempre più allo scambio interculturale.