martedì 28 aprile 2009

UN ESPERIMENTO DI DEMOCRAZIA PARTECIPATA

LABORATORI MAIEUTICI A FOGGIA CON AMICO DOLCI ED ANA AFONSO: RIVIVENDO DANILO DOLCI





Sabato 2 Maggio (ore 16-20) e Domenica 3 Maggio (ore 9-13), nell'ambito del corso di formazione "Educare al sociale - maieutica reciproca, gestione e mediazione dei conflitti", si terranno due lezioni sul metodo della "maieutica reciproca" come strumento di integrazione sociale.
I laboratori maieutici avranno luogo presso la struttura polifunzionale H24 in Piazza Mercato e saranno tenuti da Amico Dolci, figlio di Danilo Dolci, e dalla psicologa portoghese Ana Afonso, fondatrice del CEIPES, Centro Internazionale per l'Educazione e lo Sviluppo di Palermo, che guideranno i partecipanti nella pratica dell'approccio maieutico reciproco, dando loro la possibilità di esperirne la teoria nella pratica.
Il metodo maieutico fu ideato da Danilo Dolci, definito il "Gandhi siciliano", ideatore del "Centro Studi e Iniziative per la Piena Occupazione" di Partinico ( da cui deriva l'attuale "Centro per lo Sviluppo Creativo Danilo Dolci"), promotore delle campagne di sensibilizzazione a favore degli abitanti colpiti dal terremoto del Belice, dei progetti di costruzione delle dighe sul Belice e sullo Jato e di innumerevoli altre iniziative per il rispetto dei diritti umani sanciti dalle costituzioni scritte e non scritte.
Il confronto con metodi ed esperienze altre, compiute in altri territori lontani nello spazio ma vicini nelle problematiche e nelle urgenze, mira a rafforzare il bisogno dell'agire-fare-sentire reciproco, nonchè ad acquisire nuovi strumenti comunicativi indispensabili per consolidare il processo di partecipazione dei cittadini, avviato dal G.A.A.S. nei Quartieri Settecenteschi.



Anna la Cecilia


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prima giornata di strada del G.A.A.S. 06/07/2007

1° MAGGIO: 9° GIORNATA DI STRADA DEL G.A.A.S

Una città condivisa e partecipata si costruisce mattone dopo mattone, relazione dopo relazione, valorizzando non solo i beni materiali ma anche quelli immateriali rappresentati dagli individui, portatori di problemi, ma anche di competenze legate alla profonda conoscenza dello spazio abitato. E’ questa la mission e la vocazione dell’Associazione di volontariato G.a.a.s, che da oltre due anni pone all’attenzione dei cittadini e delle istituzioni la necessità e l’urgenza di restituire alla cittadinanza la struttura dell’ex-Gil, in totale e perenne stato di degrado e abbandono, attraverso il coinvolgimento diretto dei residenti. Nel Marzo scorso i desideri e le aspettative degli abitanti, confluiti nell’idea progetto “C.I.S.I.”, Centro di Integrazione Socio-Istituzionale, hanno ceduto il posto allo scoraggiamento. Il 23 Marzo 2009, infatti, il Comune di Foggia ha firmato un Protocollo di Intesa con l’Azienda Sanitaria Locale dando in concessione tre Strutture Pubbliche in stato d’abbandono, tra cui l’ex Gil di Via Matteotti, sfilacciando la già labile fiducia tra cittadini e istituzioni. Atto contraddittorio sia rispetto alla Delibera sottoscritta all’unanimità dalla Giunta Comunale in data 26 Gennaio 2009, relativa alle “Norme sulla Rigenerazione Urbana” stabilite dalla Legge Regionale n. 21 del 29 Luglio 2008, sia rispetto agli impegni precedente presi dall’Amministrazione nei confronti del progetto C.I.S.I. (Cfr. POR 2000-2006 – Misura 5.3 – Strade.It). Ed è per ricucire lo strappo determinatosi nel tessuto sociale tra società civile ed amministrazione che il G.A.A.S ripropone una giornata di strada nel piazzale antistante la palestra, da realizzarsi il 1°Maggio 2009 a partire dalle ore 09,00.
L'EX GIL AL CENTRO DI UN CONFLITTO DI UTILIZZO

Il tema del “Conflitto di utilizzo” sarà posto al centro dell’attenzione dei cittadini che saranno invitati a partecipare all’evento e a votare tra l’idea C.I.S.I proposta dal G.a.a.s in concertazione con la gente, e quella di un Presidio Socio-Sanitario proposta dalla ASL, senza aver interpellato in alcun modo i diretti interessati. Non si tratta di difendere gli interessi di una parte ma di garantire la partecipazione degli abitanti nelle scelte che riguardano il “bene comune”, partendo dal presupposto che l’abitante non è l’ultima ruota di un meccanismo innescato dall’alto ma è portatore di saperi, che vanno necessariamente confrontati con l’azione pubblica per renderla migliore e soprattutto realmente rispondente ai bisogni dei destinatari. Nell’occasione verrà restituito ai residenti il risultato dell’azione di monitoraggio, avviata un anno fa dal G.a.a.s con i questionari porta a porta, attraverso la presentazione multimediale dell’idea di riutilizzo della palestra, primo esempio di democrazia partecipata nella città di Foggia. L’iniziativa verrà filmata in tutte le sue fasi per documentare e tenere traccia del primo passo verso un’altra città possibile, sigillata da un patto sociale condiviso, che restituisca trasparenza ed eticità alle deliberazioni. La 9°giornata di strada, che prevede inoltre laboratori ed atelier creativi per i bambini ed i ragazzi dei Quartieri Settecenteschi, rientra nella più vasta manifestazione “pensieri e azioni giovani dell’area 71100” realizzata, in occasione della festa del primo Maggio, con la collaborazione di numerose realtà associative ed istituzionali presenti sul territorio.


Anna la Cecilia


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lunedì 13 aprile 2009

Nascita del G.A.A.S

Imparare a leggere la realtà che ci circonda, osservandone le dinamiche ed ascoltandone le voci di chi la vive. Nasce da questa esigenza, nel Marzo 2007, l’ Operazione Scurpiddu, primo passo dell’Associazione di volontariato G.A.A.S., Gruppo di Azione a Animazione Sociale, costituitasi con la finalità di elaborare ed attuare nuove strategie di intervento in uno dei territori a più elevato disagio sociale, i Quartieri Settecenteschi di Foggia. Situati nel cuore del centro storico, essi rappresentano un emblematico esempio di degrado urbanistico. Numerose le aree caratterizzate da abitazioni fatiscenti, a rischio crollo e prive delle più basilari condizioni di vivibilità. Scarsissima l’illuminazione pubblica, indecenti le condizioni di molti marciapiedi e strade, per molte delle quali è impossibilitato l’accesso a mezzi di pubblica sicurezza e pronto intervento. Condizioni che nel tempo, anche per via dei costi di fitto contenuti, hanno reso il territorio di riferimento meta di categorie socialmente svantaggiate, quali disoccupati, famiglie a basso reddito, anziani, stranieri regolari e non.
Infanzia e adolescenza, anche in considerazione della pressochè totale mancanza di spazi di aggregazione giovanile, fatta eccezione per alcuni luoghi di ritrovo spontaneo, risultano inconfutabilmente le categorie più esposte agli elevati rischi che il territorio presenta.


AZIONI SOCIALI


La fotografia della realtà del territorio fa emergere un’immediata necessità di realizzare pubblici interventi di azione e animazione sociale per favorire lo sviluppo di un senso di appartenenza comune e di una mentalità partecipativa, partendo dal coinvolgimento di bambini e adolescenti. Nascono così le ”giornate di strada”.
Parallelamente parte un processo sperimentale di partecipazione democratica attraverso la somministrazione ed il ritiro, porta a porta, di questionari, con lo scopo di monitorare coscienze, disagi e propositi di cittadini ormai demotivati e sfiduciati nei confronti delle istituzioni. Costante e graduale nel tempo la crescita del livello di comunicazione reciproca, rafforzata da un impegno strategico e continuo e dalla ferma volontà di imparare a codificare le diverse forme di linguaggio e comunicazione della gente. Allo stesso tempo si elaborano e si attuano strategie mirate al contrasto del disagio diffuso e all’orientamento sociale di qualsiasi individuo svantaggiato. Ingenti le energie profuse nel contrasto all’evasione scolastica. Nel gennaio 2008 parte ufficialmente la collaborazione con l’Assessorato all’Urbanistica di Foggia, nell’ambito del Progetto di Rigenerazione Urbana NuoviQuartieriSettecenteschi, per il quale il G.A.A.S propone di attuare politiche di accompagnamento, mediazione sociale e progettazione partecipata.
Nel Maggio 2008, con un finanziamento regionale POR 2000-2006 - Misura 5.3, i soci fondatori del G.A.A.S. costituiscono la Cooperativa Sociale Scurpiddu, di cui l'Associazione stessa è socia.Le due realtà, unite da scopi sociali condivisi, sono impegnate nella rispettiva e sinergica promozione del "volontariato" e del "lavoro", in linea con le Direttive Comunitarie relative all'Inclusione Sociale, alla Nuova Governance e alla Priorità del Capitale Umano.
Il resto è storia di oggi...e di domani.


Anna la Cecilia


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domenica 12 aprile 2009

Educare al sociale - maieutica reciproca, gestione e mediazione dei conflitti

Il G.A.A.S organizza un corso di formazione gratuito, finanziato dal Ce.se.vo.ca, intitolato "Educare al sociale - maieutica reciproca, gestione e mediazione dei conflitti". Il corso, che si svolgerà dal 16 Aprile al 17 Maggio presso la II Circoscrizione Cattedrale e la Sala Multifunzionale H24 di Piazza Mercato, prevede un ciclo di incontri, per un totale di 63 ore, che vedrà coinvolti rappresentanti del terzo settore provenienti da Torino (Gruppo Abele e Cooperativa Sociale Biloba) e da Palermo (Centro per lo Sviluppo Creativo Danilo Dolci).
Saranno presentati alcuni metodi ed esempi storici di approccio alle questioni sociali urgenti:
  • metodi di gestione e risoluzione dei conflitti sociali, con la partecipazione del mediatore sociale Avv. Fabrizio Giorcelli del Gruppo Abele;
  • il caso dell'accompagnamento sociale nei Piani di Rigenerazione Urbana di Via Artom a Torino, con un excursus storico della trasformazione urbana e industriale torinese, con la partecipazione dell'agronoma Isabella De Vecchi, Presidente della Cooperativa Sociale Biloba di Torino;
  • il metodo della maieutica reciproca come strumento di integrazione sociale, fondato da Danilo Dolci, il Gandhi siciliano, con la partecipazione speciale del figlio Amico Dolci, della psicologa portoghese Ana Afonso, esperta in programmazione europea, fondatrice del CEIPES, Centro Internazionale per l'Educazione e lo Sviluppo di Palermo e del Prof. Renzo Rati, pedagogista esperto in educazione sociale.
Le tematiche del ciclo di incontri sono strettamente correlate alle attività di promozione del volontariato e della mediazione socio-istituzionale che il G.A.A.S attua da oltre due anni e si inseriscono perfettamente nelle dinamiche sociali implicate dal Piano di Rigenerazione Urbana NuoviQuartieriSettecenteschi, in cui si intende sviluppare nuove forme di democrazia e progettazione partecipata.


Anna la Cecilia


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sabato 11 aprile 2009

Perchè "educare al sociale"?

La necessità e l’urgenza di dare risposte funzionali alla risoluzione di molte questioni sociali irrisolte, ha portato il G.A.A.S a realizzare un Corso di Formazione incentrato sulla tematica dell’ ”educazione sociale” che abbraccia i principi e i metodi storici dell’agire democratico e nonviolento. Educare, come si evince dall’etimologia stessa della parola, vuol dire “tirare fuori”, far venire alla luce qualcosa che è nascosto o allo stato potenziale. L’espressione “educare al sociale”, dunque, vuol essere un monito alla presa di coscienza collettiva delle problematiche che affliggono il territorio, per costruire una“comunità comunicante” che “tiri fuori” l’individuo dall’isolamento e dal vuoto comunicativo-relazionale.
In quest’ottica la comunic-azione diventa il motore unificante dell’azione comune, orientata verso la realizzazione di un progetto condiviso che si avvalga delle differenti esperienze, punti di vista e intuizioni dei singoli individui. La chiave del confronto intra-gruppo ed inter-gruppo è la scelta metodologica che accompagnerà il corso, al fine di aprire nuovi scenari e nuove modalità di approccio alle tematiche sociali, con l’auspicio di sbloccare situazioni spesso cristallizzate. Molte delle esperienze passate, infatti, costituiscono il paradigma a cui potersi-doversi riferire durante l’elaborazione dei progetti sociali nel presente; esperienze che sono risultate esemplari in certi casi, in certi territori, anche per le istituzioni, che hanno carpito a posteriori l’importanza dei metodi e delle strutture da esse suggerite. E’ il caso dei Piani di Accompagnamento Sociale che hanno visto la partecipazione attiva dei cittadini coinvolti nella riqualificazione di Via Artom a Torino (Coperativa Biloba), della Mediazione Non Violenta dei conflitti, introdotta in Italia dal Gruppo Abele di Torino, che mira a trasformare le controversie in opportunità di cambiamento sociale, della Maieutica Reciproca di Gruppo, strumento di comunicazione e integrazione sociale ideato da Danilo Dolci, a cui è intitolato il Centro per lo Sviluppo Creativo di Palermo. Queste le tematiche del percorso formativo, illustrate dai principali esperti del settore a livello nazionale e da alcuni volontari del G.A.A.S., che invece descriveranno le diverse fasi che hanno condotto alla nascita dell’innovativa formula di Mediazione Socio-Istituzionale, sintesi creativa tra le suddette esperienze nazionali e l’esperienza diretta sul proprio territorio di riferimento, i cosiddetti Quartieri Settecenteschi. I partecipanti sperimenteranno sul campo, attraverso lavori di gruppo, workshop e role play, nuovi strumenti e strategie di intervento sociale utili per pensarsi ed educarsi nel sociale, per coordinarsi con gli altri nell’ambito di progetti di gruppo e comunitari.


Anna la Cecilia


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