Come il fuoco è coperto dal fumo, come uno specchio dalla polvere, come un embrione è avvolto dall'utero, così la saggezza è ricoperta dal desiderio – Krishna
C’è un desiderio polveroso che si fa strada lungo le vie dissestate di uno dei quartieri più caratteristici di Foggia, tanto bello quanto trascurato, in cui dentro e intorno al perimetro antico, con le sue vecchie case fatiscenti, si concentrano disagio sociale, degrado urbano e microcriminalità, nel pieno centro di una delle città più “declassate” d’Italia, terzultima per qualità della vita.
Un quadro decadente stile matrioska, abbandono nell’abbandono, risucchiato in un vortice di microcriminalità, insicurezza ed incuria ambientale. E’ un desiderio che striscia sotto i piedi di tanti bambini che corrono per strada in assenza di luoghi sicuri di aggregazione, è un moto che cammina dal basso verso l’alto, sulle gambe di molti genitori desiderosi di contribuire con idee e iniziative al bene della scuola, del quartiere e dei propri figli.
Desiderio accolto ed abbracciato dal lungimirante entusiasmo del Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Parisi-De Sanctis.
Scuola che da anni accoglie bambini dai 2 ai 15 anni dei quartieri settecenteschi di Foggia ed al cui interno opera il “Comitato Genitori Parisi-De Sanctis”, la parte sana di una città infossata nei suoi vuoti infrastrutturali, nato con l’obiettivo di raccogliere fondi per la realizzazione di un Parco Giochi per l’Infanzia in uno spazio abbandonato del cortile della scuola , sogno espresso da numerosi alunni durante il Pon C3 “Legali al Sud”(http://1parcogiochixiquartierisettecenteschi.blogspot.it).
Domenica 14 Dicembre 2014, a partire dalle ore 09:00, la scuola ripropone come ogni anno la festa dell’ Open Day, un’intera giornata di scuola aperta al territorio, testimonianza di un lavoro comune, per offrire a più famiglie possibili risposte di qualità ai bisogni educativi, relazionali e scolastici emergenti. Quest’anno però il consueto appuntamento assumerà una valenza particolare: sarà l’occasione per presentare ufficialmente e condividere con la cittadinanza idee, attività ed iniziative che il Comitato di Genitori intende organizzare e realizzare, valorizzando gli spazi della scuola in orari extra-scolastici, in collaborazione con l’Associazione di Volontariato G.A.A.S. e la Cooperativa Sociale Scurpiddu, che hanno guidato le famiglie nella nascita del suddetto Comitato. Un percorso condiviso destinato a consolidarsi sempre più in futuro. Il programma della giornata prevede l’allestimento nel cortile dell’istituto di uno stand per la vendita di dolci e zucchero filato e di un banchetto informativo a cura del Comitato, per dare informazioni sulle attività che si intendono porre in essere. E' previsto inoltre un laboratorio creativo a cura dell’Associazione G.A.A.S. per la realizzazione di addobbi natalizi. Infine un mercatino dell'usato ed una pesca di beneficenza serviranno per raccogliere fondi da destinare al progetto “Un Parco Gioco per i Quartieri Settecenteschi".
Tra le proposte future del Comitato, in fase di concertazione con il Dirigente, l’istituzione delle “Domeniche a scuola”, che prevedono a titolo esemplificativo l’apertura domenicale degli spazi aperti e di alcuni spazi chiusi della scuola ai bambini del quartiere, l’organizzazione di giochi di strada e di giornate di raccolta fondi per il parco giochi, maratona del ping pong; doposcuola; laboratori di “cucina senza fornelli” e cineforum, tutti rivolti ai bambini e gestiti dalle mamme e dai papà della scuola.
Una scuola che vuol essere un incessante e progettuale “open space”, che si spoglia del suo assolutismo educativo-culturale per riappropriarsi del ruolo di centro civico e formativo integrato radicato nel territorio e nella vita, interconnesso con la rete associazionistica locale, in grado di elevare il livello culturale e di benessere generale del quartiere in cui opera.
In questa visione sono veramente “aperte” quelle Scuole che si aprono alla condivisione nella progettazione delle attività e nella gestione degli spazi dopo l’orario scolastico, insieme ai bambini ed ai loro genitori.
Perché le scuole e le sue aule, in attesa di interventi di infrastrutturazione sociale che vadano a colmare i bisogni di sicurezza e di aggregazione positiva e creativa di giovani ed adulti, rappresentano al momento l’unica risorsa possibile, da ottimizzare e mettere in condivisione, da cui partire per ristabilire quel legame di fiducia con il prossimo e con le istituzioni sempre più evanescente, per riscoprire la dimensione comunitaria e propositiva di chi reagisce al degrado con il desiderio di rigenerare il nuovo dal vecchio, in contrapposizione alla solitudine della rassegnazione all’abbruttimento, alla violenza ed all’abbondono dilagante.
Se abbandono deve essere, che sia un abbandonarsi all’utopia ed alla mobilitazione della cittadinanza per cambiare le cose. Che sia l’abbandono fiducioso del bambino nelle braccia della propria madre.
Anna la Cecilia
G.a.a.s. - Scurpiddu
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