venerdì 8 gennaio 2010

GIU' LA TESTA - Foggia Sotterranea - La loquacità dei silenzi



Esiste un luogo sospeso tra passato e presente, luci ed ombre, memoria ed oblio. Un’ eco lontana di passi, grida e mura disfatte che rimbalza da superfici sotterranee, nel silenzio umido e ovattato di cavità ancestrali. Una sottile linea orizzontale che divide la città luccicante e rumorosa dalla città buia e sommersa. L’una avvolta dentro l’altra, come un’enorme Matrioska che racchiude in sé le metamorfosi stratificate nel tempo.
La storia delle nostre radici affonda verticalmente nella terra, cammina sotto i nostri piedi, facendosi strada tra grotte e passaggi segreti, in cerca di una fessura che le dia luce e voce.
Dare visibilità alla "città profonda" è quanto auspicato dalla II Edizione di “Giù la testa. Foggia Sotterranea” intitolata “La loquacità dei silenzi” - rassegna d’arte, storia e archeologia del sottosuolo - promossa da Sit Consulting e Girotondo Pugliese, patrocinata da Comune di Foggia, Provincia di Foggia e Regione Puglia, con la partnership di Comune e Pro loco di Bovino.
La manifestazione ha inteso rivitalizzare gli ipogei urbani “per dare un nuovo impulso alla politica culturale, mettendo a disposizione contenitori suggestivi, capaci di ospitare un festival con una duplice anima, artistica e scientifica”, come ha sottolineato l’ideatrice del progetto Ester Fracasso. Dal 18 Dicembre 2009 al 09 Gennaio 2010, negli ambienti sotterranei di Santa Chiara, è stato possibile visitare la mostra multimediale sul tema degli ipogei urbani, allestita da Francisco Cabanzo sotto la Direzione artistica di Liliana Fracasso e realizzata con la collaborazione di Italia Nostra, del Foto Cine Club e della Cooperativa Sociale Scurpiddu. Quest’ultima si è occupata della comunicazione sociale con gli abitanti delle grotte, coinvolgendo direttamente i cittadini nel progetto di valorizzazione del patrimonio culturale della città di Foggia.
La mostra ha illustrato i suggestivi scenari del sottosuolo foggiano, attraverso materiale fotografico e video (video maker Sergio Grillo), ripercorrendo visivamente le origini della città, dall’ antico pantano alle grotte tutt’oggi abitate.
Secondo Francisco Cabanzo essa “ ripercorre l’idea della città su e della città giù, come metafora dell’anima umana. Pensiamo ad una città che è stata vittima, tante volte, di tragedie, saccheggi, terremoti, avvenimenti che l’hanno violentata, deturpata, devastata a tal punto che i suoi abitanti si sentono stranieri. Invece la grande sorpresa è stata quella di scoprire che i foggiani sono molto legati alla città sotterranea .
I proprietari/affittuari delle grotte comprese tra il Centro storico ed i Quartieri Settecenteschi di Foggia, infatti, si sono mostrati molto disponibili con gli operatori della Cooperativa Scurpiddu rispetto all’iniziativa, accettando ben volentieri di immortalare l’intimità delle loro “abitazioni sotterranee” nonché di raccontare, dinanzi al grande occhio fisso della telecamera, aneddoti connessi agli ipogei, anch’essi sotterrati da fitti strati di tempo. Testimonianze preziose che documentano le trasformazioni storiche delle grotte, un tempo stalle o riparo dai bombardamenti durante le guerre, oggi adibite a residenze o botteghe abitate da qualche attempato, nostalgico, artigiano. Perché Foggia, si sa, ha un’anima antica, soffocata, che merita respiro. La città invisibile e silente oscilla sul filo della storia, in equilibrio precario, tra manualità e serialità, tra vecchio e nuovo, tra tradizione e modernità. Gli anziani maestri dell’arte manuale si collocano al centro di un dualismo armonico in cui passato e futuro si incontrano, intrecciandosi. Le storiche botteghe artigiane, opportunamente tutelate e valorizzate, inserite in progetti più vasti di rigenerazione urbana, potrebbero divenire luoghi di incontro e di formazione per le nuove generazioni oltre che opportunità di sviluppo economico, culturale e turistico.
Prima che il filo si spezzi, occorre ripartire da qui, dal basso più basso che c’è, dalla profondità del tempo e dello spazio, dalla voce di chi è custode pregiato di una cultura e di un sapere antico, in estinzione.
Ma la storia non muore se raccontata e fatta rivivere attraverso manifestazioni culturali come questa. Se c’è ancora chi, con la testa in giù, scava e si domanda, in silenzio - ”Quale linea separa il dentro dal fuori, il sotto dal sopra?” - .

Anna la Cecilia


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venerdì 18 dicembre 2009

Communication and information on social policy

The idea I would like to develop in my research on Social Policy can be formulate with a simple question: “Why many important programmes of the European Social Policy don’t usually reach those communities that are most concerned by them?”

One of the most important social programme of EU is represented by LLP (Lifelong Learning Programme) whose aim is to create an efficient mobility of people wishing to take part in a new view of the European Life, according to the proposals described in Lisbon Treaty, signed by the European Union Member States on 13 December 2007 and entered in force on December 2009. With the Lifelong Learning Programme the European Community wants to set up an exciting idea of economy, that is the idea of an economy not based on the profit of the entrepreneurs, but on the variety of different cultures and knowledge, skills and abilities, languages and customs of the communities of Europe. This idea is really one of the best idea that could come up from the old European culture and civilisation.

If this idea cannot arrive to those who actually need it, it is maybe because there is a problem in the communication and information strategies, a problem concerning the datum, as likely as true, that not all the population is familiar with the new way of communicate, the way of “Internet”.  This problem is associated with a vast range of other problems involving the different ways of each country (and in each country every single province or region or city or council) to manage the communication and information, to manage the knowledge of the relation between the word-wide IT way of life and each traditional community’s life. 
Of course, communication and information are not made of IT and TV only, but also of human behaviours, individual and common actions and gestures, from people and institutions. In fact, the communication and information problem is related to the relation between these two fundamental subject of human society.  My experience in social activities in one of the worst cities of Italy, i.e. Foggia, gave me the impression that very the population who most needs the support and has to be supported by European Policy is not informed and absolutely touched by it. For the several cases of corruption and the continuity with the history of criminal politics of certain areas, people do not trust in the institutions any more. Thus, even as the institutions want to realize new politics (e.g., the contemporary different theories active citizenship), they find a big problem to get the consensus from people and, above all, the active participation. In the city of Foggia was born, in 2007, a new idea of mediation, the ‘Socio-Institutional mediation’, to remedy this problem. This idea-action of mediation is promoting by the charity ‘G.A.A.S., Gruppo di Azione e Animazione Sociale’ (Social Action and Animation Group) and social co-operative ‘Scurpiddu’, that I collaborated to set up after a social research which I did during my study of philosophy. The aim of the ‘Scurpiddu mission’, the name of the whole strategy, is that to cover the gap of the communication between people and institutions, by using booth the new technologic communication tools and the human action based on the traditional non-violent conflict resolution - from which come the theories of ‘mediation’- and the ‘Reciprocal Maieutic’, the method that Danilo Dolci, the so-called ‘Sicilian Gandhi’, had developed in Sicily since the ‘50s. 
My project consists of a deep study of European Lifelong Learning Programme related to the needs of community of Foggia, that is living a new period of its history. This study implies a reflection on the differences between English and European way to conceive the concept of Lifelong Learning, an analysis of territorial differences, the influences of local history referred to the problem of the communication at certain level of the social life, and a comparison among other European experiences of the communication and information management. 
It wants to be a research based on the conscience that all social policy can be successful only when its strategy contemplates a very strong relation between ideas and praxis, a relation which is usually considered deriving from Marxism background but that it is really a patrimony of the human social life. 

Antonio Fiscarelli from London


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giovedì 15 ottobre 2009

11° Giornata di Strada del G.A.A.S Domenica18 0ttobre 2009


L’azione sociale del G.A.A.S. continua a farsi strada tra una silente realtà di abbandono e degrado sociale ed un sogno rumoroso di emancipazione culturale e partecipativa. Nel mezzo, la visione prospettica di un tempo ed un luogo possibili di incontro e scambio interpersonale ed interistituzionale, all’interno di una strategia comune che ha come finalità ultima il coinvolgimento attivo della cittadinanza alle problematiche di rilevanza sociale. Per provocare il cambiamento socio-culturale ed innescare processi di crescita e sviluppo comunitario, si rende necessario chiamare a raccolta tutte le forze sociali già attive sul territorio, lavorando non solo per creare occasioni di connessione tra giovani e adulti, ma anche per ricomporre la rete sociale, spesso sfilacciata, in un’ottica di cooperazione solidale e di benessere collettivo. Partendo da questa premessa, tanto ideologica quanto pragmatica, Domenica 18 Ottobre 2009, dalle ore 09:00, in occasione della sua 11° Giornata di Strada, il G.A.A.S è lieto di collaborare con l’Associazione Luditerraneo, vincitrice del Concorso Principi Attivi - Giovani Idee per una Puglia Migliore - con il progetto “LUDITERRANEO, IL GIOCO MERIDIANO”, finanziato dalla regione Puglia.
Un Ludobus itinerante, carico di giochi e materiale creativo, farà sosta davanti alla Gioventù Italiana di Via Matteotti, trasformando il piazzale antistante la palestra ex-Gil in spazio ludico-creativo di socialità e condivisione. Coerentemente con le altre Giornate di Strada del G.A.A.S. lo spirito dell’iniziativa va oltre la volontà di innescare meccanismi partecipativi che si avvalgono del gioco come miccia creativa di aggregazione. L’auspicio è quello di sensibilizzare istituzioni, cittadini ed opinione pubblica rispetto al riutilizzo sociale di un bene in disuso che, a seguito di opportuna riqualificazione, potrebbe diventare focolaio vivo di una progettualità condivisa che, partendo dal basso, promuova nuove modalità di intervento comunitario nell’approccio alle problematiche sociali della collettività. Partire dal basso, dunque, per arrivare in alto, verso un’utopia lontana ma già radicata nel cuore della gente.


Anna la Cecilia


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sabato 26 settembre 2009

1° Referendum consultivo popolare "Decidiamo insieme"

In questo breve video, si racconta la 9° Giornata di Strada del Primo Maggio 2009, organizzata dall'Associazione Gaas e dalla Cooperativa Scurpiddu. Dopo la Delibera del Comune che ha assegnato la struttura dell'ex-Gil alla Asl, annullando di fatto ogni processo di decisione dal basso, abbiamo provato a chiedere ai cittadini il loro parere su ciò che vorrebbero realizzare in quella struttura..Buona visione!





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lunedì 14 settembre 2009

COMUNICATO STAMPA 10°GIORNATA DI STRADA DEL G.A.A.S.


I residenti dei Quartieri Settecenteschi attendono risposte dalle Istituzioni sulla questione “Ex-Gil”. Come già ampiamente enunciato dai media locali, il 23 Marzo 2009 il Comune di Foggia ha firmato un protocollo d’intesa con la ASL Locale, concedendo in comodato d’uso gratuito tre strutture storiche della città in stato d’abbandono, tra cui la palestra ex-Gil di Via Matteotti.
Dai contenuti del Protocollo emerge la volontà della ASL di realizzare un Presidio Socio Sanitario, proposito che però non rispecchia pienamente i reali bisogni dei residenti rilevati dal monitoraggio realizzato dal G.A.A.S. a partire dal Marzo 2007.
In relazione ai dati emersi, il G.A.A.S. e la Cooperativa Sociale Scurpiddu hanno gradualmente elaborato l’idea progetto C.I.S.I., Centro di Integrazione Socio Istituzionale, in continua concertazione con i residenti stessi attraverso pubbliche giornate di animazione e azione sociale di strada.
Al fine di rendere trasparenti le deliberazioni comunali e di promuovere processi di democrazia partecipativa, lo scorso primo Maggio le due realtà associative hanno organizzato e proposto alla cittadinanza un Referendum consultivo popolare intitolato “Decidiamo Insieme”, di natura morale e simbolica.
L’evento ha visto la partecipazione di 168 persone votanti, di cui 162 hanno espresso la loro preferenza per il progetto relativo al C.I.S.I. a fronte delle 6 persone che hanno optato per il Presidio Socio-Sanitario.
A distanza di 4 mesi, Domenica 20 Settembre 2009, a partire dalle ore 17, il G.A.A.S proporrà la 10° giornata di strada nello spiazzale antistante la Gioventù Italiana.
Il programma della giornata prevede la realizzazione di giochi tradizionali di strada per ragazzi, cui farà seguito in serata la proiezione di due filmati realizzati da Sergio Grillo, operatore video volontario del G.A.A.S.: un video documentario sul Referendum popolare di cui sopra ed un filmato in 3D che ricostruisce graficamente gli spazi della ex-Gil, così come pensati nel progetto C.I.S.I.
Per la prima volta si richiede formalmente la presenza del Sindaco e dei rappresentanti delle Istituzioni in genere, che hanno l’obbligo morale, prima che istituzionale, di avviare un processo di confronto diretto con i cittadini sulle ipotesi di riutilizzo di un bene patrimonio della collettività.
Si ricorda infatti che la Legge Regionale n. 21 del 29 Luglio 2008 “Norme sulla Rigenerazione Urbana” e la conseguente Determina di Giunta Comunale n.18 del 26 Gennaio 2009, stabiliscono per il Comune di Foggia l’obbligo di coinvolgere la cittadinanza nei processi tutti di Rigenerazione Urbana e di utilizzo di beni pubblici.


Anna la Cecilia


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martedì 9 giugno 2009

3° INCONTRO CICLO DI WORKSHOP "LE VOCI DELLA COMUNITA'": QUESTIONARIO SOCIALE A BORGO CROCI



Prosegue il processo di rigenerazione e sviluppo locale, attraverso la sperimentazione di nuove modalità di partecipazione civica, che rimettono al centro delle politiche sociali ed urbanistiche l’abitante quale soggetto attivo e competente nella conoscenza dei luoghi e dei disagi del territorio abitato e vissuto.
La partecipazione è un cantiere creativo di comunicazione reciproca, che attraverso diversi strumenti quali le interviste informali, le assemblee cittadine, i questionari, le giornate di animazione di strada, rendono l’individuo protagonista della propria città, del proprio quartiere, non più indossato come un abito stretto ed estraneo, ma come un vestito che protegge e riscalda, disegnato su misura, calibrato sui bisogni.
Dopo la “passeggiata sociale” dello scorso 4 Giugno 2009, nelle strade ricche di storia e tradizioni del Quartiere Borgo Croci, tra volti curiosi e diffidenti, avanza il percorso verso una nuova idea di città condivisa. Martedì 9 Giugno 2009, tutti i cittadini sensibili al futuro del proprio territorio, sono invitati al terzo dei quattro incontri previsti nel ciclo di workshop “Le voci della comunità”, organizzato dallo Smile Puglia, in collaborazione con la Cooperativa Sociale Scurpiddu e l'Associazione di Volontariato G.A.A.S, nell'ambito del progetto Reset - Rete dei Servizi Territoriali per l'Inclusione Sociale, la Legalità e la Sicurezza.
Alle ore 9:00, partendo dai Servizi Sociali del Comune di Foggia, in Via Fuiani n.16, ci si incamminerà verso Piazza Sant’Eligio per ascoltare e registrare le problematiche, i disagi, le esigenze e le proposte dei “Crocesi”, attraverso la compilazione di un questionario sociale i cui risultati, elaborati dallo Smile Puglia e dalla Cooperativa Sociale Scurpiddu, verranno comunicati al Comune di Foggia per essere inseriti nella Progettazione Urbanistica Generale.
La Legge Regionale n. 21 del 29 Luglio 2009 “Nuove Norme sulla Rigenerazione Urbana” prevede, infatti, la partecipazione attiva dei residenti ed il loro coinvolgimento diretto nella progettazione. Gli operatori della Scurpiddu socializzeranno tali norme agli abitanti, accompagnando i cittadini nella comprensione e nella conoscenza dei documenti tecnici della Pubblica Amministrazione Comunale e Regionale, rendendo trasparenti concetti e informazioni che spesso appaiono oscuri, astrusi ed incomprensibili alla gente comune.
Non può esservi, infatti, reale partecipazione e raccolta di frutti maturi per un nuovo processo di sviluppo urbano sostenibile e condiviso, se prima non si è disseminata l’informazione e coltivata la comunicazione tra cittadini e istituzioni.
Attraverso tali azioni si intendono promuovere nuove politiche di governance dello spazio urbano, in un’ottica di sicurezza urbana partecipata e integrata, che prospettino una nuova cultura del fare, pensare e decidere “insieme”.
Perché un abito si indossa, ma ancor prima si progetta, si modella e… si costruisce insieme.

Anna la Cecilia

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CICLO DI WORKSHOP "LE VOCI DELLA COMUNITA'"





Si rinnova l'invito al ciclo di workshop "Le voci della Comunità", organizzato dallo Smile Puglia, in collaborazione con la Cooperativa Sociale Scurpiddu e l'Associazione di Volontariato G.A.A.S., nell'ambito del progetto Reset - Rete dei Servizi Territoriali per l'Inclusione Sociale, la Legalità e la Sicurezza.
Giovedì 4 Giugno 2009, presso i Servizi Sociali in Via Fuiani, a partire dalle ore 09:00 ci si incontrerà per una passeggiata sociale all'interno del Quartiere Borgo Croci, inserito nel Piano Urbanistico Generale del Comune. Alla passeggiata farà seguito un laboratorio maieutico in cui ogni corsista potrà esprimere le proprie osservazioni e proposte di intervento.
Il laboratorio sarà propedeutico all'elaborazione di un questionario sociale che Martedì 9 Giugno verrà distribuito ai residenti di Borgo Croci in piazza Sant'Eligio. Il ciclo di workshop si chiuderà con l'ultimo incontro del 24 Giugno durante il quale, presso l'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Foggia, verranno affrontate con diverse personalità del settore (vedi programma allegato), le tematiche dell' inclusione sociale, della partecipazione civica, della progettazione partecipata, della sicurezza e della legalità.I risultati dei workshop verranno inseriti nei documenti tecnici relativi alle prime fasi del monitoraggio del Quartiere Borgo Croci, in funzione dell'attuazione delle "Nuove Norme sulla Rigenerazione Urbana" previste dalla Legge Regionale n. 21/2008 e adottate integralmente nel Piano Urbanistico Generale del Comune di Foggia.
Al termine del ciclo di workshop ai corsisti verrà rilasciato un attestato di partecipazione dallo Smile Puglia.


Anna la Cecilia


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giovedì 28 maggio 2009

Che cos'è Educare al sociale


Educare al sociale? Ma che cosa è stato? Un corso di formazione, un ciclo di incontri formativi, un convegno pedagogico?
“L’educazione è dire Educare al sociale” ha dichiarato a un certo punto il prof. Rati, volendo con ciò principiare un discorso sull’importanza delle parole, delle forme, delle parole intese come forme, che formano o che sformano. Ma sarà mica un capriccio, un vezzo, una moda temporanea quella di contestare, osteggiare, raggirare la forma? Vi sarà mica bisogno di altre forme per superare quelle attuali impregnanti contaminanti deformanti?
La forma cerca la sostanza e la sostanza cerca la forma. Così, quando Dioniso giunse in Grecia dall’Oriente, con la sua schiera di angelici barbuti e demoniche ninfe inebriate, gli dèi avvertirono in lui lo sconquassamento della ordinata armonica esistenza divina greca, e inviarono Apollo a fronteggiarlo. Ma Dioniso era troppo travolgente. Intorno a lui turbinavano le forze della natura, gli istinti primaverili che travolgono gli uomini nei gorghi della passione e dell’agire impulsivo e spontaneo, in cui ogni vincolo-catena sociale è spezzata e il disordine regna liberamente in luogo dell’ordine. Il dio dell’ebbrezza era troppo potente per un affronto frontale. Così Apollo dovette trovare un compromesso. Il dio della luce, dell’accecante sole e della bella forma, gli lanciò addosso una rete invisibile, così che Dioniso ne risultò imprigionato senza avvedersene, sostanza intemperante nella forma moderante di Apollo.
Dalla risoluzione di questo conflitto nasce l’arte, come dalla razionalità socratica nasce la scienza. Almeno a detta di Nietzsche! L’azione più pura e vera è quella che germina spontaneamente, quella “incosciente”, quella che rende simile il folle e il fanciullo. Il tempio della liberazione è quello che costruisce il fanciullo intorno a sé, nella sua incoscienza, nel suo non sapere delle conseguenze, nel suo vigile e dirompente desiderio di conoscere, provare, sperimentare, tracimare. La forma cerca la sostanza e viceversa, l’idea cerca la materia e viceversa. Il fanciullo ha in germe l’uomo nella sostanza, l’uomo conserva il fanciullo nella forma. Un gioco di parole. Non diamogli una forma-significato definitiva!
L’adulto cerca il fanciullo, il fanciullo cerca l’adulto. Si abbisognano reciprocamente, l’uno specchio deformante e ricostituente dell’altro. Tutto sta in ciò: conciliare la forma con la sostanza, l’idea con l’azione, il figlio con il padre, il singolo con il mondo; anche conflittualmente, meglio non violentemente…appurato!
Le parole sono veicoli di passioni, meglio se passioni sincere, spontanee, immediate. Poi la forma razionale apollineo-socratica ci fornirà l’illusione, forgerà il velo di Maya, evidentemente necessario in certa misura, perché originario, condizione filogenetica di ogni ontogenesi.
Le parole che non conosciamo forse ci spaventano? Sono come il sole agli inizi dell’umanità –se mai un inizio c’è stato? Ma proprio tale spavento stupore meraviglia produce il senso della ricerca, la ricerca di un senso. Ed è il razionale, dopo la credenza, la superstizione, ed è la scienza, che conserva in sé i dogmi e i misteri mitico-religiosi. Dialettica epistemologica, se vogliamo, da un punto di vista a posteriori, poietica, dal punto di vista della libertà, del possibile libero esprimersi, nonostante la forma.
Dunque vivere, esistere, coesistere sarà pure fare poesia, cantare, urlare, creare, e poi riorganizzare, mettere in ordine, rifare. Come il dio di Eraclito, esistere è fare e disfare il proprio castello di sabbia in riva al mare, forgiare un’idea e una realtà ad essa corrispondente, che poi devono svanire conservandosi in una nuova idea e in una nuova realtà. È l’immagine del tempo in divenire dell’esistenza. Ciò che è fatto (è stato) si disfa in ciò che è da farsi (sarà) e che in ogni momento si fa (è). Ieri, oggi, domani, in questo luogo presente, prodotto di quello passato, condizione di quello avvenire.
Educare al sociale dunque?
Educare al sociale è ciò: una formula, una forma, un gesto poietico-intellettuale che cerca la pratica, mira all’esperienza, non alla pragmatica, all’essere pratico-inerte meccanico, abitudinario, automatico, ma al divenire dinamico-dialettico, all’azione strutturale-strutturante, dove la forma, il ruolo, lo schema operano quel poco che basta per definire identità, differenze, ruoli, compiti, agire comuni. Educare al sociale è rapportare tutto il nostro mondo interiore ed esteriore attuale a ciò che ha da venire, all’indefinito divenire avvenire, a ciò che ci è posto dinanzi come uno scopo, una meta, un obiettivo, il cui conseguimento coincide con una riorganizzazione, ridefinizione, rielaborazione di una nuova azione. Educare al sociale in questo senso è tentare di rendere intelligibile la vita, l’esistenza mia e degli altri come progetto, i possibili del nostro fare e confare in prospettiva futura. Partendo dalle condizioni presenti, il singolo proietta il suo essere, che è divenire e fare, verso l’avvenire, elabora, immagina, costruisce razionalmente e impulsivamente il suo progetto di vita. Ma questo suo essere progetto-progettante singolare è naturalmente connesso a tutti i progetti-progettanti singolari, l’individuo essendo intricato nelle relazioni-ragnatele sociali sin dalla nascita. L’individuo necessita del gruppo, nella sua relazione con il mondo, con la società, di una mediazione del gruppo, lui stesso essendo mediatore e la sua praxis mediatrice nella società, tra gli altri singoli e gruppi.
Educare al sociale è portare alla luce gli stretti legami che caratterizzano il singolo nel suo rapporto con la società, con il mondo, ma anche con la Storia, quella che lo precede e quella che è da farsi. Ogni singolo aspira alla sua realizzazione nel mondo, in mezzo agli altri, ma questo desiderio non è altro che il desiderio di essere dentro la Storia, di essere protagonista attivo di una storia che muta e cambia perpetuamente, cambia sotto l’azione degli uomini nel loro insieme. La Storia non è quella che si racconta nei libri di storia. Quella semmai è sintesi storiografica, conoscenza tecnica, formativa in senso largo, conoscenza orientante, dizionaresca, se possiamo ancora, e possiamo, giocare con la parole. La Storia è ciò che i singoli fanno di sé, nel mondo, inconsapevolmente o consapevolmente agenti con gli altri. Educare al sociale è concepire la prassi del singolo come prassi di gruppo aspirante a un ruolo attivo nella Storia, partendo da condizioni date e costruendo quelle future.
Dunque una forma-formula che orienta i singoli e i gruppi nel cambiamento storico necessario, che cerca l’idea con la prassi e la prassi con l’idea nella prospettiva di un progetto lungimirante. Educare al sociale è dunque, così, una promessa. Una promessa che si deve rispettare e mantenere.
È per rispettare e mantenere questa promessa che ringrazio tutti quelli che hanno partecipato, in modo formale e informale, quelli che hanno creduto che in tale formula si nascondesse di più di una semplice forma, quelli cha hanno vissuto l’esperienza del tracimare dalla forma nella sostanza delle cose, confrontandosi ciascuno sulla base della propria esperienza, con le proprie conoscenze e i propri dubbi, i propri pregiudizi e i propri complessi, il proprio egoismo e la propria socialità, i timidi con gli egocentrici, i taciturni con i chiacchieroni, in tale con-fusione riflessiva e consapevole che ha lasciato il segno e il seme del possibile in tutti.


Antonio Fiscarelli

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sabato 23 maggio 2009

PROGETTO RESET: SERVIZI DI INTEGRAZIONE SOCIALE E FORMAZIONE PER L’ATTIVAZIONE DI VIVAI TERRITORIALI PER L’OCCUPAZIONE

Seminari di aggiornamento in tecniche di progettazione partecipata e animazione del territorio, organizzati dallo SMILE PUGLIA,in collaborazione con l' Associazione G.a.a.s e la Cooperativa Sociale Scurpiddu

L’organizzazione reticolare delle relazioni diviene elemento sempre più rilevante nella costruzione di programmi e progetti non solo nell’ambito delle politiche sociali, ma più in generale in quello delle politiche territoriali e di sviluppo locale alle diverse scale. La progressiva frammentazione sociale e la moltiplicazione degli interessi rendono quindi necessaria la costruzione di percorsi progettuali condivisi, da intraprendere attraverso una attenta identificazione degli attori e attraverso la sperimentazione di metodi e strategie di interazione tra attori diversi. I programmi di sviluppo locale, a partire dai Patti Territoriali per giungere ai Progetti Integrati Territoriali, ai percorsi di Agenda 21 Locale sperimentati da molti Comuni italiani, ai Contratti di Quartiere, e ancora ai tavoli per la costruzione dei Piani di Zona della Legge 328, sono alcuni degli esempi di politiche nelle quali il mondo delle imprese sociali ha giocato, in alcuni casi, un ruolo significativo in interazione con altri portatori di interesse; molte altre politiche di livello micro e di quartiere lo confermano.
A partire da questo contesto SMILE PUGLIA per la Formazione e lo Sviluppo Locale n ATS con Proximanet nel quadro del Progetto RESET (SERVIZI DI INTEGRAZIONE SOCIALE E FORMAZIONE PER L’ATTIVAZIONE DI VIVAI TERRITORIALI PER L’OCCUPAZIONE - DELIBERA CIPE N. 26/2003 “PATTI PER L’INCLUSIONE SOCIALE, LA LEGALITÀ E LA SICUREZZA”) - organizza un ciclo di seminari per giovani e adulti che intendono conoscere i principali approcci ed il funzionamento delle principali tecniche di Progettazione Partecipata e di Community Planning.
CONTENUTI
* Gli approcci e i modelli della progettazione partecipata, la progettazione ed il project managenent, l’animazione territoriale, l’analisi partecipata dei bisogni, il change e knowledge management, European Awareness Scenario Workshop., l’OST
* Laboratorio “Passeggiata sociale e Animazione del territorio”
* La governance della sicurezza nelle città: i legami tra politiche sociali e salvaguardia della legalità
DESTINATARI
Persone interessate alla progettazione e gestione del cambiamento organizzativo, animazione delle comunità locali, facilitazione, sviluppo di progetti e programmi con ampi sistemi di partenariato (Agende 21 Locali, Contratti di Quartiere, Programmazione Politiche Sociali, Programmi Urban e Leader ecc.).
METODOLOGIA DIDATTICA
In linea con l’approccio hands on della Scuola Superiore di Facilitazione che privilegia l’apprendimento in piccoli gruppi, la sperimentazione diretta degli strumenti e delle tecniche, il continuo adattamento del programma di lavoro alle esigenze specifiche di apprendimento del gruppo, il percorso formativo è costruito alternando momenti di sperimentazione diretta delle tecniche presentate a momenti di discussione e valutazione dell’esperienza maturata.
MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE E CALENDARIO DEGLI INCONTRI
LA PARTECIPAZIONE È COMPLETAMENTE GRATUITA.
PER PARTECIPARE NON OCCORRE UNA PRE-ISCRIZIONE GLI INTERESSATI POSSONO RECARSI DIRETTAMENTE PRESSO I SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE DI FOGGIA - Via Fuiani n 16 (di fronte al Distretto militare) - cap 71100 Foggia - nelle seguenti date:

GIOVEDI’ 28 MAGGIO 2009 - ORE 15.30 -19.00


GIOVEDI’ 4 GIUGNO 2009 - ORE 09.00-13.00

MARTEDI’ 9 GIUGNO 2009 - ORE 09.00-13.00

MERCOLEDI’ 24 GIUGNO 2009 - ORE 15.30-19.00

MATERIALE DIDATTICO ED ATTESTATO
A corredo dell’attività i partecipa
nti riceveranno il materiale ed un attestato di partecipazione.

mercoledì 20 maggio 2009

IL GRUPPO ABELE A FOGGIA: LEZIONI SULLA GESTIONE E MEDIAZIONE DEI CONFLITTI

Si comunica che Venerdì 22 e Sabato 23 Maggio 2009, dalle 08:30 alle 13:00, nell'ambito del corso di formazione "Educare al sociale, maieutica reciproca, mediazione e gestione dei conflitti" organizzato dal G.A.A.S, l'Avv. Frabrizio Giorcelli, esponente di rilievo del Gruppo Abele di Torino, terrà due lezioni interattive sulla"Gestione e Mediazione non violenta dei conflitti".
Si analizzeranno tematiche particolari legate al tema del conflitto: “evoluzione del conflitto”, “strategie per affrontare il conflitto”, “paradigmi culturali di soluzione/gestione del conflitto”, “il ruolo del terzo nella gestione del conflitto”, “mediazione scolastica e il conflitto in ambito educativo”, “le emozioni del conflitto”, “ascolto, empatia e accoglienza”, “presa in carico/restituzione di responsabilità”.
Il Gruppo Abele, sotto l'impulso di Don Luigi Ciotti, è stato il primo in Italia ad introdurre e sperimentare lo strumento della mediazione dei conflitti, nell'ambito del sociale, creando nel 1996 la "Casa dei Conflitti", spazio neutro per la gestione e trasformazione creativa dei conflitti, punto di coordinamento di una serie di interventi relativi al tema della sicurezza urbana.
L'intervento dell'Avv. Giorcelli mira a diffondere sul territorio foggiano la cultura della mediazione sociale, intesa come "un processo di creazione e riparazione del legame sociale nel quale un terzo esterno al conflitto tenta, attraverso l'organizzazione degli scambi tra le persone e le istituzioni, di aiutarle a migliorare una relazione o risolvere un conflitto che le oppone".
Il confronto con metodi ed esperienze esemplari realizzate in altri territori vuol essere un'opportunità per acquisire nuovi strumenti comunicativi indispensabili per rafforzare il senso di appartenenza della comunità al proprio territorio.
Le lezioni si inseriscono nel percorso avviato dal G.A.A.S. nei Quartieri Settecenteschi, che si snoda in una serie di azioni di animazione e mediazione sociale la cui finalità ultima è l'incontro-confronto continuo tra cittadini e istituzioni, in funzione del bene comune. Il corso si concluderà Domenica 24 Maggio, (dalle ore 9:00 alle ore 13:00), con un laboratorio maieutico relativo alla valutazione del corso da parte dei corsisti, ai quali verrà consegnato l'attestato di partecipazione.
Si ricorda che le lezioni si svolgeranno, come di consueto, presso la sala multifunzionale H24.

Vi aspettiamo numerosi.

Anna la Cecilia

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venerdì 8 maggio 2009

INAUGURAZIONE PIAZZETTA EPITAFFIO: UNA GIORNATA DI FESTA



Domenica 10 Maggio, a partire dalle ore 09:00, la cittadinanza è invitata all'inaugurazione della Piazzetta Epitaffio (Via Manzoni). La manifestazione è organizzata dal Comune di Foggia, in collaborazione con la Cooperativa Sociale Scurpiddu e l'Associazione di volontariato G.A.A.S.

Si prevedono attività di animazione sociale, con la partecipazione del Teatro dei Limoni, del Gruppo Musicale Senza Offesa e di artisti-atelieristi che realizzeranno laboratori artistici per bambini, intrecciati al tema della giornata.
Nell'occasione verrà distribuito materiale informativo relativo alle "Norme sulla Rigenerazione Urbana". L'Amministrazione comunale incontrerà i cittadini anche per rafforzare i processi di inclusione sociale e partecipazione civica che sono stati promossi attorno ai Programmi di Rigenerazione Urbana, già avviati per la Riqualificazione dei Quartieri Settecenteschi.



Anna la Cecilia


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mercoledì 6 maggio 2009

DOCU-FUMETTO: RICOSTRUIRE CON GLI OCCHI DEI BAMBINI

RISULTATI DEL 1° REFERENDUM CONSULTIVO POPOLARE “DECIDIAMO INSIEME”

In data 1 maggio 2009, nella città di Foggia, nello spiazzale antistante la ex-palestra GIL, ubicata in via G. Matteotti angolo via E. Pestalozzi, dalle ore 9:30 alle ore 13:30 si è svolto il 1° Referendum consultivo popolare intitolato “Decidiamo insieme”. Il referendum è stato organizzato e proposto alla cittadinanza dall’Associazione di Volontariato GAAS, Gruppo di Azione e Animazione Sociale, e dalla Cooperativa Sociale SCURPIDDU. Il referendum consultivo è un tipo di referendum in cui le persone sono chiamate ad esprimere un parere “non vincolante” su una determinata problematica. Il 1° Referendum consultivo popolare “Decidiamo insieme”, di carattere “simbolico” e non istituzionale, è stato aperto anche alla popolazione giovanile e aveva per oggetto la richiesta del parere sui due progetti concorrenti relativi al recupero della ex-palestra Gil sotto a cui muri si è realizzato: il progetto “A” ossia il progetto CISI, Centro di Integrazione Socio-Istituzionale, presentato dall’associazione GAAS e dalla cooperativa SCURPIDDU, e il progetto “B”, coincidente con i contenuti del “Protocollo d’intesa” firmato dal Comune di Foggia con l’ASL nel marzo 2009, protocollo che prevede la “concessione in comodato d’uso gratuito” non solo della ex-palestra GIL oggetto del Referendum, ma anche della palestra ex-Gil ubicata in via Galiani angolo via Maggese e della struttura in costruzione destinata a mercato ortofrutticolo ubicata in via dell’Immacolata, di fronte a piazza Padre Pio. L’obiettivo del referendum “Decidiamo insieme” è di natura morale e mira a ricordare alle istituzioni che nella nostra società ci sono strumenti come la “consultazione popolare dei cittadini” per decidere sull’uso di beni presenti sul territorio, sui problemi della comunità, soprattutto se i beni sono stati abbandonati e i problemi rimasti irrisolti per decenni. Esso inoltre è finalizzato a stimolare nei cittadini, giovani e adulti, uomini e donne, le buone pratiche della democrazia diretta e partecipativa, attraverso metodi nonviolenti di confronto, riconosciuti universalmente come gli unici metodi adatti ad una vera convivenza civile. Occorre sottolineare che nelle intenzioni dei soggetti proponenti il referendum v’era quella di far conoscere alla popolazione anche i “contenuti” del Protocollo di intesa stipulato tra il Comune di Foggia e l’ASL, che il referendum è stato una occasione per mostrare a tutti la possibilità di rendere “trasparenti” atti e decisioni, per favorire nella comunità foggiana la visibilità dei propositi delle istituzioni e degli enti pubblici locali.
Risultati
Il numero totale delle persone che hanno votato è 168, di cui 162 hanno espresso la loro preferenza per il progetto A (111 adulti e 51 minori) e 6 per il progetto B (4 adulti e 2 minori). Di questi 168, 115 sono adulti (13 senza documento e 102 con documento) e 53 sono minori.


Anna la Cecilia


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