martedì 15 novembre 2011

PROGETTO LEG(ALI) AL SUD: I BAMBINI VISITANO I BENI CONFISCATI ALLA MAFIA


Il concetto di “legalità” non può essere insegnato ai bambini solo con le belle parole  o imparando a memoria la costituzione. Va appreso insieme, sul campo, attraverso l’esempio, la pratica, l’esercizio della cittadinanza attiva, lo sforzo comune che “lega” scuola, istituzioni, famiglia e terzo settore in un vasto raggruppamento di persone unite dal comune interesse di difendere i reciproci diritti ed i beni comuni, continuamente minacciati dall’illegalità diffusa.
Ed è in questa prospettiva che si colloca la visita guidata a tre terreni confiscati alla mafia nel cerignolano, tenutasi Lunedì 14 Novembre 2011, da parte degli alunni e delle famiglie del I Circolo Didattico “N.Parisi” di Foggia e dell’”Istituto Comprensivo” di Carapelle, gemellate nel progetto PON C3 “Leg(ali) al Sud: un progetto per la Legalità in ogni scuola”, giunto al suo secondo ed ultimo modulo.
Il progetto, ancora in corso, gestito dalla Cooperativa Sociale Scurpiddu, con la collaborazione dell'architetto Francisco Cabanzo, membro dell'A.T.S. "InRelazione", ha visto la riprogettazione degli spazi comuni della scuola e del quartiere limitrofo ad essa, nell’ottica di un’azione educativa concreta capace di incarnare i concetti di cura, difesa e responsabilità di quanto deciso e costruito insieme, di ciò che è patrimonio inalienabile della collettività. Perché legalità è sforzo, fatica, voglia di “sporcarsi le mani” insieme. Ed è quanto hanno fatto i bambini nel PON e nella gita culturale a Cerignola, inserita nel progetto, cui hanno preso parte 70 persone tra bambini, docenti e genitori delle due scuole, accompagnati anche da Mimmo Di Gioia, coordinatore provinciale di “Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”.

La giornata è cominciata con la visita al terreno situato in contrada Toro e coltivato ad oliveto, intitolato a “Francesco Marcone”, Direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia, ucciso da mani mafiose il 31 Marzo del 1995, terreno affidato in gestione nel Giugno 2010 alla Cooperativa Sociale “La Pietra di Scarto”.
Adiacente al terreno una grande riserva d’ acqua per l’ irrigazione dei campi ed un magazzino di circa 150 mq, tutto murato in cemento armato, provvisto al suo interno di scale di ferro conducenti verso delle piccole finestrelle scavate nel muro, da cui gli uomini di mafia controllavano il territorio circostante.
Ad accoglierci il presidente Pietro Fragasso e Don Pasquale, parroco di Cerignola, che hanno spiegato ai bambini, con parole semplici, il concetto di “mafia”, organizzazione di persone che si riuniscono per raggiungere un obiettivo, per dominare gli uomini calpestando leggi, diritti e libertà.
 “Gli alberi di ulivo che popolano questo campo, non producono solo ossigeno, lavoro, olio ed olive ma, cosa più importante, partoriscono memoria dalle terre liberate alla mafia, ogni albero è il ricordo del riscatto di tutte quelle persone che hanno sofferto per colpa della mafia. Questo terreno è di tutti voi e di quanti lottano per il bene della libertà”, ha sottolineato Fragasso, facendo poi riferimento alla Legge 109/96 sull’esproprio dei beni dei mafiosi per il loro riutilizzo a fini sociali. Don Pasquale ha esortato i bambini a combattere sin da piccoli gli atteggiamenti e la mentalità mafiosa, le prepotenze, le minacce e gli atti di bullismo che spesso infestano le scuole. Poi ha continuato il suo discorso sollecitando i presenti a fare antimafia sociale. “L’antimafia sociale è la creazione di un gruppo di persone che, in contrapposizione al gruppo mafioso, ha il coraggio di riunirsi e denunciare le sopraffazioni, rinunciando all’atteggiamento omertoso del “farsi i fatti propri”.
Il percorso è proseguito con la visita a “Villa S.Luigi”, situato in contrada Ripalta, in posizione strategica vicino all'autostrada, primo bene confiscato nella provincia di Foggia, gestito dal 2000 dall’Associazione di Volontariato “Emmanuel”, nata nel 1986 da un gruppo di ex tossicodipendenti. A riceverci  un uomo uscito dal tunnel della droga che è riuscito a fare del suo inferno personale un paradiso per gli ultimi. Superato il cancello una  piscina con trampolino cattura gli sguardi dei bambini. Vicino alla piscina una grande costruzione in legno, edificata dai mafiosi sul modello delle baite di montagna del nord ed utilizzata per i grandi summit internazionali, ossia per gli incontri tra i boss mafiosi ai vertici dell’organizzazione criminale. Oggi, dopo i lavori di ristrutturazione e la costruzione di un  campo di calcio, è un centro autofinanziato di animazione e socializzazione per disabili e ragazzi che vivono un disagio sociale. Le pareti della baita macchiata di sangue riprendono i colori della vita con le foto dei campi estivi che ogni anno si tengono in questo luogo, affisse sulle pareti. Dopo aver giocato a calcio e pallavolo le due scuole hanno pranzato all’ ex orfanotrofio “Opera Pia Monte Fornari”, da un anno Laboratorio Urbano “ExOpera - luogo dato al publico estro”, realizzato e co-finanziato dalla Regione Puglia, nell’ambito del progetto "Bollenti Spiriti" e dal Comune di Cerignola. Alle 15.00 i bambini sono giunti all’ultima tappa di questo “viaggio nella legalità”: un bene confiscato alla mafia nel 2008 e consegnato alla Cooperativa Sociale “Alter Eco” nell’Agosto del 2011, sito in contrada Scarafone.

Il terreno non ha ancora un nome ed essendo stato dato in gestione da poco è ancora in corso di trasformazione. Un tempo era la residenza dell’esecutore materiale degli omicidi di mafia, condannato a 5 ergastoli nel maxi processo “Cartagine”. Veniva utilizzato, inoltre, come discarica abusiva di rifiuti edili. Dopo la confisca il bene è stato completamente vandalizzato e numerosi volontari  hanno offerto il loro lavoro gratuito per realizzare la “prima vendemmia della legalità”, pulire il sito, separare e differenziare i vari materiali sparsi disordinatamente sull’asfalto. A testimoniare il duro lavoro svolto dai volontari provenienti da tutta Italia, una grande piramide  di pedane in legno e di mattoni vari si erge fiera e nobile nel silenzio di campi sterminati. I ragazzi della Cooperativa hanno in mente di realizzare una fattoria didattica per destinare i 7 ettari di terreno ed i 40 alberi di ciliegio a fini educativi, coinvolgendo le scuole nelle attività di realizzazione dei prodotti  agroalimentari. A coronare la giornata, l’allegra semina dei piselli realizzata dai bambini in tre letti di terreno, predisposti dagli operatori della cooperativa “Alter Eco”, con l’auspicio del Coordinatore provinciale di Libera, Mimmo Di Gioia, di “coltivare dentro di sé, sin da piccoli, la cultura della legalità e di veder crescere i suoi semi in ogni gesto e comportamento.”
Mettere le ali ai legami sociali, legando sogno e concretezza, non è solo una chimera se adulti e bambini seminano rispetto, cura e fiducia nel futuro, se tutti insieme lottiamo ad aneliamo all’ affrancamento dai soprusi e dalle ingiustizie.

Perché “Leg(ali) al sud” è un imperativo possibile.


Anna la Cecilia

venerdì 11 novembre 2011

IL MERCATO DELLE ESPERIENZE: INCONTRO FINALE CON PROPOSTE ALLE ISTITUZIONI


"Quando la fine di un percorso è solo l'inizio di un nuovo corso delle cose" 

Sabato 12 novembre 2011, dalle ore 17.00 alle ore 19.00, presso la Civica Pinacoteca “9Cento”, si terrà l’incontro conclusivo del ciclo formativo “Il mercato delle esperienze”, finanziato dal Ce.Se.Vo.Ca e organizzato dalla Rivista di Pedagogia Politica “Educazione Democratica”, in collaborazione con l’Associazione di volontariato “G.A.A.S.”, Gruppo di Azione e Animazione Sociale, con il patrocinio del Comune di Foggia.

Il progetto, articolato in dieci incontri incentrati sul tema dell’educazione in rapporto allo sviluppo della comunità, è stato concepito come un laboratorio interattivo sperimentale che, attraverso la comunicazione profonda e l’applicazione dell’approccio maieutico reciproco di Danilo Dolci nell’educazione e coscientizzazione della collettività, ha inteso valorizzare le esperienze di ognuno, facendole confluire in un unico grande patrimonio comune di conoscenze ed istanze, utili all’analisi ed alla risoluzione di questioni insolute di interesse sociale.

I partecipanti, infatti, a seguito degli incontri formativi e dei laboratori maieutici, hanno elaborato un documento di proposte da presentare alle istituzioni locali, che verrà discusso, condiviso e perfezionato Sabato, durante l'ultimo incontro. 
Il corso, dunque, giunge al suo termine ma ci si augura possa rappresentare solo l’inizio di un lungo e complesso cammino verso la costruzione di una società maieutica, simmetrica ed orizzontale, in cui ciascuno abbia diritto di parola ed in cui l'apporto di ogni individuo, incluso nel cerchio maieutico, contribuisca all’emancipazione dei singoli ed al progredire della società nel suo insieme.

La cittadinanza è invitata è partecipare.


Dai seminari maieutici sono emerse le seguenti dieci richieste/proposte per lo sviluppo del quartiere e della città:


1. Organizzare nei quartieri corsi di formazione professionale ed artigianale (sartoria, cucina ecc.), anche per bambini. Valorizzare i mestieri tradizionali, che stanno scomparendo.


2. Decentrare alcuni uffici comunali nel Quartiere Settecentesco, in particolare quelli che riguardano i servizi sociali.


3. Realizzare degli orti urbani, affidandone la gestione alla gente del quartiere.


4. Valorizzare la festa quale momento sano di aggregazione sociale. Ciò senza grandi investimenti economici, ricorrendo ad artisti locali e riscoprendo i giochi popolari.


5. Creare dei doposcuola gratuiti per i bambini provenienti da famiglie disagiate, mettendo a disposizione i locali e ricorrendo anche a volontari.


6. Creare nei quartieri dei centri di ascolto, di orientamento e di informazione, per rilevare i bisogni, prevenire il disagio, mettere in rete le competenze.


7. Responsabilizzare le forze dell'ordine affinché evitino comportamenti censurabili e poco consoni al loro ruolo.


8. Favorire la valorizzazione della cultura locale – dialetto, storia, tradizioni – sia nelle scuole che nei quartieri, con attività culturali anche a carattere teatrale.


9. Potenziare i servizi sociali e socio-sanitari.


10. Tenere tavoli di confronto periodici (uno ogni due mesi) nei quartieri tra la gente e rappresentanti del consiglio comunale (il sindaco o un suo rappresentante), per illustrare l'azione amministrativa ed ascoltare i bisogni.


Dal ciclo di incontri "Il Mercato delle Esperienze" è nato anche un gruppo su facebook: http://www.blogger.com/post-edit.g?blogID=7845128112673529481&postID=1336577511513846543&from=pencil 


Per tenere aperta la discussione e lavorare insieme per tradurre in realtà queste proposte. 
E per farne altre.

Anna la Cecilia

martedì 11 ottobre 2011

PINACOTECA "9CENTO": IL NUOVO "MERCATO DELLE ESPERIENZE"



Reinventare i legami sociali in funzione di un progetto condiviso di sviluppo comunitario che parta dal basso. Questo è il proposito  che guida il ciclo di incontri “Il Mercato delle esperienze”, organizzato dalla rivista di pedagogia politica “Educazione Democratica” e dal “G.A.A.S.”, Gruppo di Azione e Animazione Sociale, che si svolgerà dal 25 Ottobre al 12 Novembre 2011. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Foggia e finanziata dal Ce.Se.Vo.Ca, avrà luogo nei locali della Civica Pinacoteca ”9Cento”e prevede dieci incontri per discutere di educazione, comunità e sviluppo, suddivisi in 5 incontri maieutici e 5 conferenze con esperti del settore.
 “Il mercato delle esperienze” è un titolo emblematico che, proprio nell’ex mercato rionale “Ferrante Aporti”, oggi sede della pinacoteca,  rievoca il flusso circolare di scambi di beni, l’incontro fra la domanda e l’offerta, il chiacchiericcio allegro della gente che, rumorosa, si riversa in piazza.
In questo senso il ciclo di incontri si configura come quello spazio pubblico, quel mercato dei “beni relazionali” che permette lo scambio reciproco di idee, conoscenze, esperienze e vissuti. Scambio necessario per l’”evolversi creativo”, come direbbe Danilo Dolci, ideatore della "maieutica strutturale reciproca". Quest'ultimo è un metodo di lavoro comunitario per lo sviluppo dell'autoanalisi popolare, della capacità di risolvere i problemi sociali e di superare gli ostacoli che si frappongono tra lo stato di disagio e quello di agio.
L’auspicio del G.A.A.S. è quello di vedere nascere un gruppo di persone capace di auto-organizzarsi nel tempo, una comunità che si interroga, ricerca e progetta insieme per migliorare la qualità della vita del proprio quartiere, grazie agli apporti e alle risorse di tutti i suoi membri, ciascuno portatore di doni, valori, punti di vista e culture differenti.
Pro-gettare, infatti, in senso etimologico, vuol dire “gettare al di là di”, proiettarsi verso un “altrove” a partire dal “qui ed ora”, implica dunque un salto verso uno spazio ed un tempo sconosciuti.  Condizione indispensabile per progettare il futuro è il superamento della rassegnazione fatalistica e dei confini circoscritti della realtà attuale, per tentare qualcosa di inedito, attingendo all’intelligenza collettiva.
Il Mercato delle esperienze” è rivolto a tutti coloro che, nonostante tutto, credono sia ancora possibile costruire una comunità educante ed auto-educante in cui soggetti diversi, con saperi ed esperienze diverse, imparino ad integrarsi, interessarsi ed interrogarsi, individualmente e coralmente, sul presente e sugli scenari futuri possibili.  Per partecipare agli incontri è necessario iscriversi, recandosi presso la sede del G.A.A.S. in Via Meridiana 58, ogni Giovedì dalle 18:00 alle 19:00. Iscrizione e frequenza sono gratuite e aperte a tutta la cittadinanza. Ai partecipanti sarà rilasciato un attestato. Per maggiori informazioni telefonare ai numeri 320-4094562 o 3202341597 o visitare il sito www.educazionedemocratica.org.
 Qui di seguito il programma dell'evento:

Conferenze "Educazione, comunità e sviluppo"

Martedì 25 ottobre:
Carmine de Leo, Foggia, da villaggio a città.
Giovedì 27 ottobre:
Giorgio Degasperi, Né vincitori né vinti. Viaggio in Eucrazia.
Venerdì 4 novembre:
Alain Goussot, L’educazione della comunità.
Martedì 8 novembre:
Antonio Vigilante, Pino Tucci, A proposito di Danilo Dolci.
Venerdì 11 novembre:
Luisa Santelli, Educare non è una cosa semplice

Conversazioni maieutiche

Mercoledì 26 ottobre
Giovedì 3 novembre
Sabato 5 novembre
Giovedì 10 novembre
Sabato 12 novembre


Tutti gli incontri si terranno dalle ore 17.00 slle ore 19.00 presso la Civica Pinacoteca "9Cento" in via Marchese De Rosa.


brochure dell'evento


Anna la Cecilia

martedì 4 ottobre 2011

XIV GIORNATA DI STRADA: I RE-SIDENTI PROTAGONISTI DEI "CANTIERI ANIMATI"


C’era una volta, in un tempo lontano, un regno chiamato Concordia che non aveva un re, o meglio, non ne aveva uno  solo, ma tanti: i Re Sidenti, sovrani dell’ordine e della pace.”

Animare i cantieri, per conoscere attraverso il gioco ed informare la comunità sui nuovi servizi offerti dai centri nascenti. Animare la piazza per riappropriarsi degli spazi cittadini creando momenti condivisi di socialità.
Questo il senso della XIV Giornata di Strada dell’Operazione Scurpiddu, intitolata “Cantieri animati”, svoltasi questa mattina 02 Ottobre 2011 nella piazza del Carmine Vecchio, gremita di cittadini interessati e curiosi e di bambini allegri e rumorosi, proprio in prossimità del nuovo Centro Diurno per Minori.
Come ha dichiarato Benvenuto Grillo, Presidente del Gruppo di Azione e Animazione Socialerendere partecipe la cittadinanza rispetto a ciò che le istituzioni stanno ponendo in essere significa promuovere nei cittadini la presa in carico comunitaria del disagio”.
La manifestazione, organizzata dal G.A.A.S. con la collaborazione di numerose associazioni locali, si è aperta con una divertente caccia al tesoro, intitolata “A caccia di diritti” che, a partire dalla favola “I Re-Sidenti di Concordia”, ha impegnato tutti i bambini nella ricerca del tesoro perduto dai Residenti: un baule contenente la “Convenzione sui Diritti dell’Infanzia”. Questi ultimi, dopo aver costruito la corona regale realizzata con cartoncini colorati e nastro dorato, al termine della caccia sono stati investiti del titolo di “Cittadini-Residenti responsabili”, difensori della città e sapienti conoscitori dei diritti dei bambini, nel corso di una vera e propria Cerimonia di Incoronazione, messa in scena dalla Scuola di Arti Sceniche “Luci in Scena”. La Cerimonia simbolica ha visto anche la partecipazione del Sindaco Gianni Mongelli, immortalato in una foto ricordo.


Gli adulti, mentre i bambini erano impegnati tra indovinelli e prove da superare, hanno potuto informarsi, presso l’apposito punto informativo, sui tre nuovi centri nascenti nella città di Foggia, presentati dal Comune e finanziati dalla Regione Puglia.
Nello specifico i progetti prevedono la riconversione dell'ex-Gil in un Centro di Mediazione Civile e Penale, dell'ex II Circoscrizione Cattedrale in un Centro Diurno per Minori e dell'ex Carcere di Sant'Eligio in un Centro di Accoglienza per persone senza fissa dimora.
Numerosi gli stand delle associazioni ed enti partner, che hanno presentato ai partecipanti le loro iniziative: “Libera”, “Fratelli della Stazione”, “Emergency”, “Amnesty International”, “Luci in Scena”, “Musica è”e la Rivista di Pedagogia politica “Educazione Democratica”. Il rappresentante di quest’ultima, Antonio Vigilante, ha raccolto le iscrizioni al Corso “Il Mercato delle esperienze”, organizzato insieme al G.A.A.S. e finanziato da Ce.Se.Vo.Ca, articolato in 10 incontri incentrati sul tema “educazione e sviluppo comunitario”, che si terranno dal 25 Ottobre al 12 Novembre 2011 nei locali della Pinacoteca 9Cento, in via Marchese De Rosa.(per info telefonare al 3204094562 o al 3202341597).
Alla Giornata hanno preso parte anche la “Cooperativa Sociale Aura” che si occupa dell’accoglienza dei minori a rischio devianza con l’ordine dei Murialdini di San Michele, rappresentata dall’educatore Vincenzo Tria, e l’Ipab dell’Addolorata, promotore del progetto per i senza fissa dimora, rappresentato dal Dott. Alfonso De Pellegrino.
Presente inoltre un banchetto della ASL di Foggia, con cui il G.A.A.S. ha sottoscritto un protocollo d’intesa finalizzato ad attivare azioni di monitoraggio ed orientamento delle popolazioni immigrate rispetto ai servizi sanitari offerti dal territorio.
La giornata di festa è terminata con uno spettacolo di danze popolari a cura dell’ Associazione Culturale “Musica e’”, che ha trascinato grandi e piccini dentro un cerchio di musica e balli.


Qui di seguito la favola "I Re-Sidenti di Concordia" che ha aperto la caccia al tesoro:

C’era una volta, in un tempo lontano, un regno chiamato Concordia che non aveva un re, o meglio, non ne aveva uno  solo, ma tanti: i Re Sidenti, sovrani dell’ordine e della pace. Ogni giorno, quando il sole ancora sbadigliava sulla testa, il popolo si radunava davanti al Tempio delle Parole per organizzare feste, escursioni e spedizioni di pulizia  tra le strade del regno. Al calar della sera, quando la timida luna arrossiva nel cielo, i Re-Sidenti si riunivano in cerchio nel Grande Consiglio di Concordia e, nella calda intimità della pietra e del fuoco, discutevano di grandi progetti futuri e delle opere da realizzare per rendere il regno sempre più bello e giocoso. Le mamme, dopo essersi prese cura dei loro bambini e dell’ambiente, raccontavano alle altre mamme le loro fatiche quotidiane, per poi danzare appagate e stremate intorno al fuoco, a ritmo di pifferi e tamburi . I nonni narravano ai bambini storie lontane di barche e marinai, boschi e contadini  e  favole antiche di fantasmi e guerrieri. Ogni volta c’era qualcuno disposto ad ascoltare, consigliare, proteggere e far sorridere chi era in difficoltà. Nessuno era mai solo e sebbene ognuno avesse una casa propria fatta di panna e cioccolato, i Re Sidenti trascorrevano la maggior parte del loro tempo in piazza insieme agli altri. Mentre gli adulti chiacchieravano, i bambini giocavano allegramente in strada, nei parchi o nei cortili, dipingevano il regno coi colori dell’arcobaleno  e poi, stanchi della terra, volavano sulle altalene come farfalle toccando il cielo un dito. I bambini ricoprivano un ruolo importantissimo nel Regno: erano considerati esseri  illuminati. Prima di prendere una decisione importante per il futuro di Concordia  il Gran Consiglio dei Grandi si consultava con Il Piccolo Consiglio dei Piccoli, ascoltava con attenzione ogni pensiero, idea o necessità che i bambini esprimevano , convinti che il loro contributo sarebbe stato molto utile per fare scelte migliori per tutti.
 I Re-sidenti del Regno di Concordia erano davvero felici, si amavano e rispettavano l’un l’altro e nessun problema o conflitto turbava la loro serenità poiché ogni difficoltà veniva affrontata e risolta insieme. Ma la gente di Concordia nascondeva un prezioso segreto, tanto ambito dagli altri regni vicini: possedeva uno scrigno pieno zeppo di diritti! Ognuno era padrone dei propri diritti, li conosceva uno ad uno e si muoveva  percorrendo la strada da essi  indicata per vivere bene con se stessi e con gli altri.
Ma…. in un giorno d’eclisse il popolo dei Contrari entrò di soppiatto nel loro Regno e rubò tutti i diritti. Da quel momento nulla fu più come prima. I Re-sidenti non avevano più un tetto sotto cui dormire né un posto in cui giocare, ognuno si era chiuso nel suo dolore e nella sua solitudine, i problemi diventarono pietre e poi montagne insormontabili che separarono irrimediabilmente  i Re-Sidenti tra loro. Ormai il disordine, i contrasti ed i litigi facevano da cattivo padrone tra la gente di Concordia, che aveva smarrito la strada per stare bene insieme. Gli invasori, però, avevano dimenticato di rubare  il diritto di cercare………

Il vostro compito sarà quello di aiutare i Re Sidenti a ritrovare i loro diritti violati. Per aiutarli dovrete superare otto  prove, al termine delle quali troverete un meritato tesoro, promesso dal popolo di Concordia tanto tempo fa…..

Abbiamo realizzato per voi due piccoli video con le foto della XIV Giornata di Strada, uno nella versione veloce ed amatoriale, l'altro nella versione lenta e professionale. Buona visione!






Anna la Cecilia



martedì 27 settembre 2011

CANTIERI ANIMATI: XIV GIORNATA DI STRADA DELL'OPERAZIONE SCURPIDDU



Nella “Carta della rigenerazione urbana”, approvata nel 2009 dalla Giunta comunale di Foggia in attuazione della Legge Regionale n. 21 del 2008, si legge che “informare tutti i soggetti coinvolti è indispensabile non solo per dare trasparenza formale alle modalità di realizzazione di un progetto, ma soprattutto per far si che ogni attore, contribuendo effettivamente alla sua formulazione, ne condivida gli scopi, la forma, le modalità ed i tempi di attuazione. Ciò renderà possibile, al processo concertativo, comporre un quadro in cui i differenti interessi convergano, in modo equilibrato, in un interesse generale compreso e riconosciuto da tutti”.
Come si evince sempre dallo stesso documento, il lavoro di “indagine ed ascolto” del luogo e dei suoi abitanti è la premessa necessaria ad ogni progetto di rigenerazione e deve accompagnare la sua realizzazione in tutte le fasi, laddove il concetto di “rigenerazione” supera quello di riqualificazione edilizia ed assume importanti valenze sociali.
E’ risaputo che i progetti di maggior successo, onde evitare processi trasformativi calati dall’alto e per tali motivi contestabili dai cittadini, sono quelli che coinvolgono attivamente la cittadinanza in ogni fase progettuale e che godono perciò di un ampio sostegno comunitario. Progetti, quindi, capaci di assorbire le domande sociali, di esprimere e soddisfare le aspettative  della comunità e di integrarsi con il contesto urbano non solo dal punto di vista fisico ma anche e soprattutto sociale e culturale, per la costruzione di una forte cultura comunitaria della partecipazione.
I tre progetti promossi dal Comune di Foggia e finanziati dalla Regione Puglia, come ampiamente pubblicizzato dai mass media, interesseranno la II Circoscrizione Cattedrale di Via Frascolla che darà vita ad un Centro Diurno per minori, la storica struttura fascista dell’ex-Gil di Via Matteotti, dove verrà realizzato un Centro di Mediazione Civile e Penale con annesso Sportello anti-violenza e l’ex Carcere femminile di Sant’Eligio, dove nascerà un Dormitorio per Persone Senza Fissa Dimora. Le progettualità hanno visto il coinvolgimento del privato collettivo, costituito da cittadini singoli o organizzati in associazioni, in rappresentanza degli interessi  del territorio di competenza, sin dalle fasi di pianificazione. I meriti vanno all’amministrazione comunale e nello specifico all’Assessorato Alle Politiche Sociali, che ha saputo recepire i suggerimenti del privato collettivo ed intercettare i finanziamenti per la realizzazione di tre strutture che rispecchiano i bisogni urgenti della comunità.
Sempre nella carta sulla rigenerazione urbana si sottolinea che “condizione necessaria per il perseguimento di una buona qualità urbana è che gli interessi del privato collettivo non vadano solo raccolti e registrati, ma anche facilitati, attraverso la più ampia informazione preventiva ed un confronto che renda chiare le intenzioni degli altri attori e le condizioni reali nelle quali si svilupperanno i programmi. Ogni progetto dovrà, dunque, essere comunicato e monitorato, in tutte le sue fasi di elaborazione e di attuazione, attraverso attività specifiche”.
Al fine di continuare a condividere e socializzare con la cittadinanza le progettualità istituzionali,  i cui lavori di attuazione sono in corso d’opera, ed informare i cittadini sui nuovi servizi che verranno messi a disposizione dai Centri nascenti, orientandoli e sensibilizzandoli rispetto alle nuove possibilità di presa in carico del disagio ed all’opportunità di crescita comunitaria, il G.A.A.S. ha pensato di organizzare la XIV Giornata di Strada dell’Operazione Scurpiddu, che si terrà nella mattinata di Domenica 02 Ottobre 2011, a partire dalle ore 09:30, nel piazzale antistante la Chiesa di “San Pasquale” (Piazza del Carmine Vecchio), proprio in prossimità del nuovo Centro Diurno per minori.
Il programma prevede, oltre agli stands delle varie associazioni partners ed agli sportelli informativi sui progetti di cui sopra, la realizzazione di una caccia al tesoro intitolata “Caccia ai Diritti” che si intreccerà con giochi di strada quali il tiro alla fune, la corsa con i sacchi e la bandierina. La caccia al tesoro intende avvicinare i bambini al tema dei diritti civili espressi dalla “Convenzione sui Diritti dell’Infanzia” ed informarli attraverso il gioco sui tre progetti nascenti. Sono previsti inoltre laboratori teatrali e di animazione musicale. Saranno partner dell’iniziativa le Associazioni  “Luci in scena”, “Libera”, “Emergency”, ”Amnesty International” “Fratelli della Stazione”,  “Teatro dei Limoni”, “Musica è”, le Cooperative Sociali “Scurpiddu” ed “Aura” e la rivista di pedagogia politica “Educazione democratica” con la quale il G.A.A.S. ha in procinto di realizzare un progetto risultato vincitore del Bando di Formazione 2011 del Ce.Se.Vo.Ca, intitolato “Il Mercato delle Esperienze”. Durante la Giornata di Strada sarà possibile ricevere informazioni a riguardo ed eventualmente procedere all’iscrizione al corso, al termine del quale verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
La Giornata di Strada è patrocinata dal “Ce.Se.Vo.Ca”, dalla Scuola Elementare “N. Parisi”, che promuoverà l’evento tra le famiglie degli alunni del proprio istituto e dalla A.s.l. di Foggia, con cui il G.A.A.S. ha sottoscritto un protocollo d’intesa finalizzato ad attivare azioni di monitoraggio ed orientamento delle popolazioni immigrate rispetto ai servizi sanitari offerti dal territorio.
Un particolare ringraziamento va alle Parrocchie di “San Pasquale” e del “Carmine Vecchio” ed al Centro per anziani “S.Antonio” , che hanno manifestato interesse e piena condivisione rispetto all’”invasione” ludica della piazza in cui esse sono ubicate.


Anna la Cecilia
Associazione G.A.A.S

venerdì 2 settembre 2011

FOGGIA, CHIUSO IL POZZO DI MASSERIA PANTANO

Ieri, 1 settembre 2011,  il G.A.A.S. è sceso in campo "attenzionando" una fossa a cielo aperto situata nell'area interna di Masseria Pantano, forse nell'ex cortile antistante all’ingresso dei servizi della storica struttura. Consapevole del valore storico-culturale che ha la fossa e non conoscendone bene la matrice (forse un pozzo per la raccolta dell'acqua o una fossa granaria presumibilmente ai tempi di Federico II di Svevia), il Guppo di Azione e Animazione Sociale., munito di una pedana e tavole di legno, tondini di ferro, pale, zappe, martelli, nastro bicolore (rosso/bianco) e cartelli di segnalazione, ha coperto la fossa transennandola con vistosi cartelli di pericolo "ALT - Pozzo Aperto". Un'azione, questa, sentita e voluta dall'associazione, dovuta verso chi frequenta quell'area sia per gioco (e mi riferisco ai ragazzi che soventi e incautamente improvvisano giochi di strada), sia per escursioni o per altre iniziative spesso non conformi alla legge. Una "Messa in Sicurezza" artigianale, quanto basta per evitare spiacevoli conseguenze. Senza entrare nei particolari di drammi atroci, come il caso dei due ragazzi di Gravina di Puglia (BA) precipitati all'interno di una cisterna sotterranea attraverso un foro più piccolo di quello della fossa in oggetto, il G.A.A.S. con questo gesto ha ritenuto opportuno sensibilizzare, anzi svegliare le coscienze assopite e distratte (mettiamola così) di chi ci amministra, di chi dovrebbe sovraintendere questi beni seppur privati ma di pubblico dominio e libero accesso, di chi dovrebbe garantirci la sicurezza, di chi ha il dovere d'informare e comunicare il pericolo mediante i mezzi a loro disposizione, così da interessare pubblici e privati a convenire sul ripristino della fossa e di tutta la masseria. 
Un monito eseguito dall'associazione di volontariato e amplificato dal sottoscritto attraverso il suo lavoro, quello di giornalista, che non si limita solo a informare, bensì a comunicare ad alta voce il problema, allertando la comunità foggiana. Entrando nei particolari della giornata operativa del G.A.A.S., la "messa in sicurezza della fossa" si è svolta in un clima sereno, cosciente di ciò che si stava per eseguire, collocando una semplice pedana di legno (il pallet) sulle tavole di legno che hanno coperto il foro della fossa e bloccandola con dei massi. Poi, con il nastro bicolore rosso/bianco (quello previsto dalla legge per limitare aree a rischio) si è avvolta la struttura artigianale, e con un palo alto si sono sistemati due cartelli di pericolo con la scritta predetta, tali da essere ben visibili a tutti ed a una sicura distanza di sicurezza. Tutto qua, senza rovinare l'antica struttura e il bordo di pietra della fossa.
Ora si attendono quelle risposte rivolte ai "sensibilizzati" affinché l'area venga sottoposta a divieto di transito e sosta. L'auspicio è che quest’azione non sia il solito segnale inascoltato, ma anche e soprattutto l'avvio per i lavori di chiusura della fossa con una corretta copertura, naturalmente nel rispetto del manufatto, rendendolo fruibile alla cultura e visitabile dalla collettività. Resta comunque che la fossa, o pozzo che sia, è parte integrante di una struttura dal valore storico-culturale inestimabile, Masseria Pantano appunto, che si spera non non rimanga l'attuale discarica per elettrodomestici (al suo interno è visibile una lavatrice). L'appello corale che il G.A.A.S., io, l'associazionismo, chiunque abbia a cuore la storia e la cultura di Foggia, è rivolto ai soggetti ed enti pubblici, ai suoi proprietari, affinché convergano su interventi mirati al recupero e valorizzazione del sito, "donando alla Capitanata un gioiello da far brillare con la sola luce della sua piena fruibilità". 
Ricordo che Masseria Pantano è avvolta da una folta vegetazione alta e secca che in questi periodi molto caldi è fonte di incendi e perciò pericolosa per la stabilità dell'antico stabile e per la salute del vicino abitato a ridosso della masseria, un abitato oggi divenuto cospicuo. Termino ponendo l'accento sul fatto che Masseria Pantano urge di una bonifica sanitaria poiché il suo interno è sede d'immondizia di ogni genere, è meta di tossicodipendenti senza scrupoli e spesso di sfortunati clochard, nonchè sede abituale di animali randagi, ratti e serpi che “visitano” i sottoscala dei vicini appartamenti. Basta poco per evitare drammi e, termino, depauperare il sito anche dei bellissimi e insostituibili "caroselli" che nei secoli costituivano il tetto della masseria e che un tempo venivano utilizzati per fuochi pirotecnici artigianali. L’auspicio è che dopo questo intervento, dopo il reportage fotografico e video, l’Amministrazione Comunale intervenga e con essa le Istituzioni, sia per ripristinare sicurezza, legalità e salubrità al sito, sia per donare alla collettività un bene inestimabile risalente a Federico II di Svevia.  Ad Maiora!

Nico Baratta

martedì 26 luglio 2011

PERICOLO POZZO A CIELO APERTO A MASSERIA PANTANO: IL G.A.A.S. SI MOBILITA


Giovedì 28 Luglio, alle ore 18:00, i volontari del “G.A.A.S. - Gruppo di Azione e Animazione Sociale” si incontreranno presso la storica “Masseria Pantano” per tentare di mettere in sicurezza, seppur precaria, un pozzo a cielo aperto presente nel cortile della Masseria. L’azione mira a salvaguardare, per quanto possibile, l’incolumità di chiunque possa accidentalmente cadere all’interno del pozzo, in questo periodo per di più avvolto  da una folta ed alta vegetazione che ne impedisce la visuale.
Masseria Pantano è spesso frequentata da bambini del quartiere limitrofo che vi si recano mossi dal desiderio di giochi avventurosi, lontani dagli occhi degli adulti.
Si vuol quindi cercare di evitare tragedie quali quella dei fratellini di Gravina, davanti alle quali si può solo constatare la responsabilità di tutti coloro che hanno l’obbligo morale di preservare i bambini dai pericoli derivanti dalla loro ingenuità e curiosità.
Si spera che le istituzioni, insieme ai proprietari della Masseria, possano trarre spunto da questa iniziativa per mettere in definitiva sicurezza l’area in oggetto e, perché no, continuare ad impegnarsi per una futura valorizzazione di un bene archeologico che, seppur in totale e vergognoso stato di abbandono e degrado, rappresenta un indiscutibile patrimonio  storico della città di Foggia.

La cittadinanza è invitata a partecipare.


L'intervento, rinviato a causa delle avverse condizioni atmosferiche, è stato rinviato a Giovedì 01/09/2011 alle ore 17:30.


Associazione G.A.A.S. - Gruppo di Azione e Animazione Sociale

sabato 28 maggio 2011

PROGETTO "LEG(ALI) AL SUD": CONCLUSO IL PRIMO MODULO "IL CORTILE CHE VORREI"

Avvicinare i bambini ai grandi temi sociali della “legalità”, della “partecipazione condivisa” e della “progettazione partecipata” non è un compito facile.
Educare alla legalità è una “missione” collettiva che necessita del lavoro sinergico tra le famiglie, il mondo della scuola, il terzo settore e l’associazionismo quali parti attive e propositive nella pratica e promozione della cittadinanza attiva e quindi della legalità.
Questo principio di cooperazione ha guidato il percorso di progettazione partecipata per la trasformazione dei cortili scolastici e degli spazi urbani degradati, intitolato “Missione L.e.D. – Legalità e Diritti”, realizzato nel I Circolo Didattico “Nicola Parisi” di Foggia, in gemellaggio con l’Istituto Comprensivo di Carapelle, nell’ambito del progetto PON 2007/2013- C3 FSE 2010/1094/959 “Leg(ali) al Sud: un progetto per la legalità in ogni scuola”, finanziato con i Fondi Sociali Europei.  Partner attuatore del progetto è la Cooperativa Sociale Scurpiddu, in collaborazione con l’architetto colombiano Francisco Cabanzo, membro dell’A.T.S. InRelazione, l’Associazione G.A.A.S. ed i tutor interni delle rispettive scuole. A conclusione del I Modulo “Il cortile che vorrei” stamani, 28 Maggio 2011, presso l’aula polifunzionale della scuola N. Parisi, è stato presentato il lavoro svolto dagli alunni attraverso l’allestimento di una mostra con i disegni ed i report fotografici realizzati dai bambini per rilevare le criticità del cortile, da cui partire per migliorarne la funzionalità, l’aspetto estetico e l’utilizzo, e la visione di un video documentante il processo di trasformazione.
Dopo la consegna degli attestati di partecipazione ai piccoli progettisti è stato possibile visionare con i genitori il plastico della scuola, realizzato dai bambini con l'esperto internazionale, e gli interventi tangibili di riprogettazione del cortile pensati e realizzati dai bambini che, nello specifico, hanno riguardato la costruzione di un orto scolastico, la pittura delle pareti del cortile chiuso ed inutilizzato della scuola, adiacente all’ex Gil di via Matteotti, e la decorazione dei vasi della scuola, decorati con la tecnica del decoupage.

Nel rispetto ed in piena attuazione degli articoli 12 e 13 della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia, che sottolineano da un lato il diritto del bambino ad esprimere la propria opinione sulle questioni che lo riguardano direttamente, dall’altro il suo diritto a partecipare attivamente alla vita sociale e scolastica, il progetto ha visto i bambini  protagonisti attivi del cambiamento, lanciando un messaggio importante alla società civile.
Il dirigente scolastico della scuola Parisi, Alfonso Rago, durante l’incontro di restituzione dei risultati del progetto PON, ha elogiato il lavoro degli alunni e delle partnership, invitando i genitori ad una partecipazione più attiva e costante alla vita scolastica dei propri figli, abbracciando in pieno lo “spirito partecipativo” del progetto. «La risposta alla violenza è la fantasia, la gioia e la creatività che i bambini hanno dentro; permettere ai bambini di manifestare le loro idee e cooperare tutti insieme affinchè sia possibile realizzarle, sono le nostre armi contro l’illegalità».
Con queste affermazioni Rago ha voluto lanciare quel monito che tutti noi dovremmo cogliere, specie se la scuola è quotidianamente presa di mira da atti vandalici, come è accaduto recentemente proprio alla Scuola Parisi che, in soli otto giorni, ha subito ben tre furti con scasso e sottrazione di materiali fondamentali per la formazione e la crescita degli alunni.
Il Presidente della Cooperativa Scurpiddu, Benvenuto Grillo, ha sottolineato che “questo progetto intende gettare nel mondo dei bambini quei semi di legalità che contribuiranno alla formazione di cittadini responsabili e rispettosi del “bene comune”.” I bambini, infatti, proprio come le piante messe a dimora nell’orto scolastico, sono tenere piantine che crescono nella direzione della legalità solo se hanno solide radici sociali, inserite in reti solidali capaci di convogliare l’energia creativa verso azioni concrete in cui possano identificarsi e di conseguenza mobilitarsi per la loro difesa.
 L’incontro si è chiuso invitando i genitori a collaborare attivamente nella cura e gestione degli spazi ripensati dai bambini, definendo le condizioni che consentiranno loro di utilizzare il cortile della scuola in orario extrascolastico insieme ai loro figli che, in mancanza di spazi di aggregazione, solitamente trascorrono il loro tempo in strada.
Il secondo modulo “Giochiamo a trasformare il Quartiere”, che partirà agli inizi di Ottobre, vedrà i bambini delle due scuole impegnati in azioni di trasformazione di aree degradate limitrofe ai rispettivi istituti scolastici.
Sarà dunque interessante, soprattutto a Foggia, vista la situazione dei Quartieri Settecenteschi, in cui è ubicata la scuola “N. Parisi”, sperimentare percorsi partecipati che vedano la scuola inserirsi a pieno titolo nel processo di Rigenerazione Urbana in atto nei Quartieri Settecenteschi, quale valore aggiunto capace di rileggere la città con gli occhi puliti e visionari dei bambini. L’aspettativa maggiore è quella di rendere il quartiere un luogo sempre più vissuto e sicuro per tutti che, a partire dalle suggestioni lanciate dai bambini, coinvolga sempre più adulti, giovani e bambini nella partecipazione alla vita sociale del quartiere, nell’ autogestione degli spazi pubblici (vigilanza e cura condivisa del quartiere) e nella riprogettazione/riorganizzazione dei tempi e degli spazi collettivi di convivenza.
 Legalità e legame sociale, del resto, sono due facce di una stessa medaglia.

Anna la Cecilia - Cooperativa Sociale Scurpiddu
Nico Baratta - G.A.A.S.


Qui di seguito il video con le foto che documentano il percorso di progettazione partecipata con  i bambini:





sabato 21 maggio 2011

LA PROGETTAZIONE PARTECIPATA CON I BAMBINI AL I CIRCOLO DIDATTICO "N. PARISI" DI FOGGIA E ALL' ISTITUTO COMPRENSIVO DI CARAPELLE

Progetto "Missione Le.D - Legalità e Diritti" - La scuola che vorrei
I Circolo Didattico"N.Parisi"

“Art.12 Convenzione ONU Diritti del bambino: “Il fanciullo ha il diritto di esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa”.
La Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia sancisce il dovere da parte degli organi dello stato di ascoltare, informare e coinvolgere i bambini nelle questioni che li riguardano direttamente. Ogni bambino ha il diritto di contribuire alla decisioni adottate nella propria scuola (art.12), di esprimere la propria opinione sulla scuola o città che vorrebbe (art.12), di crescere nella legalità (art. 29, 32-33), di partecipare attivamente alla vita scolastica e sociale(art.13), di incontrare amici e giocare (art.31).
Ad ogni diritto corrisponde un dovere,  inteso come forma di tutela dei propri e degli altrui diritti. Il rispetto delle regole-doveri da parte dei bambini è direttamente proporzionale al rispetto da parte degli adulti dei diritti enunciati dalla Convenzione ONU. In quest’ottica, l’ educazione alla legalità presuppone una relazione di reciprocità in grado di restituire al bambino lo status di soggetto di diritto oltre che di soggetto competente. Partecipare alla trasformazione del proprio contesto di vita con il fare, il pensare, il progettare insieme è dunque il fondamento indispensabile per la co-costruzione del senso di appartenenza e di responsabilità verso gli altri e verso l’ambiente.
Partire dalla voce e dai sogni-bisogni dei bambini, assumendo i loro diritti quale parametro per un ripensamento sostenibile degli  spazi comuni, è appunto la “filosofia” che ha guidato il progetto PON C3Leg(ali) al Sud: un progetto per la legalità in ogni scuola”, finanziato con i Fondi Sociali Europei, presentato dal I Circolo Didattico "N.Parisi" di Foggia e dall'Istituto Comprensivo Statale di Carapelle.
Pulizia del cortile - Istituto Comprensivo di Carapelle - Fg
Progetto "Vivere in Legalità" - Per una scuola diversa
Il progetto sulla legalità è rivolto agli alunni delle classi II e III ed è incentrato sulla sperimentazione della “progettazione partecipata” con i bambini quale  strumento di espressione e valorizzazione delle loro idee per  trasformare i luoghi da loro vissuti quotidianamente, migliorandone l’aspetto estetico, la funzionalità e l’utilizzo.
In linea con le raccomandazioni delle Nazioni Unite e dell’ Agenda 21, il percorso progettuale è articolato in due moduli, il primo incentrato sulla riprogettazione del cortile scolastico, il secondo, che partirà ad Ottobre, sulla trasformazione di uno spazio urbano degradato o inutilizzato nelle immediate vicinanze della scuola.
Partner attuatore del progetto è la Cooperativa Sociale Scurpiddu che opera da circa tre anni nel territorio di riferimento della Scuola Parisi, attraverso azioni di animazione di strada e mediazione sociale finalizzate allo sviluppo di processi partecipativi e di integrazione socio-istituzionale. Il progetto, inoltre, si è avvalso della preziosa collaborazione dei tutor interni delle due scuole, dell'Associazione G.A.A.S. e dell’Architetto colombiano Francisco Cabanzo, figura professionale in possesso di notevoli esperienze di progettazione partecipata in ambito internazionale, membro dell’Associazione Temporanea di Scopo InRelazione, di cui la Cooperativa Scurpiddu è socio fondatore.
La sperimentazione, partita nel Gennaio 2011 con il primo modulo “Il cortile che vorrei – giochiamo a trasformare la scuola”, ha appena concluso la sua prima fase. Nel corso di questi quattro mesi i bambini hanno effettuato diversi sopralluoghi in cortile per registrare ed analizzare con occhi critici le aree all’aperto della scuola. 
"Professionisti per gioco" - I Circolo Didattico N. Parisi - Foggia
Mappa delle emozioni - Scuola N. Parisi - Foggia
Suddivisi in gruppi di esperti (fotografi, video-maker, intervistatori e disegnatori) sono andati alla scoperta del bello e del brutto, degli spazi inutilizzati da potenziare o degradati da riqualificare, avendo come principio guida il diritto del bambino a vivere in un luogo bello, pulito, giocoso e sicuro.
Dopo aver identificato gli spazi da trasformare, in risposta a determinati problemi o bisogni emersi, i piccoli progettisti hanno realizzato il plastico della scuola che ha permesso di verificare, collocare e negoziare le idee proposte dai bambini, attraverso la tecnica del Planning for Real. 
Planning for Real - I Circolo Didattico N. Parisi - Foggia
Le idee progettuali finali, votate democraticamente dai bambini, hanno visto la realizzazione di piccole azioni concrete di trasformazione e riappropriazione creativa dello spazio collettivo, a partire dalla selezione di 4 aree tematiche: verde/ambiente-arredi urbani- gioco-segnaletica. 
Ortobello dei Sogni - I Circolo Didattico N.Parisi - Foggia
La piantumazione degli ortaggi - I Circolo Didattico N.Parisi - Foggia
La pittura dei vasi - I Circolo Didattico N. Parisi - Foggia
A conclusione dei lavori, a cui hanno preso parte anche i genitori dei bambini, Sabato 28 Maggio, a partire dalle ore 10:30,  presso la Scuola Parisi di Foggia, si terrà un incontro per la restituzione alla cittadinanza di quanto realizzato.
L’evento, oltre all’allestimento di una mostra con le foto ed i disegni dei bambini, prevede l’ organizzazione di tavoli di negoziazione per la stipula di “patti sociali”per il proseguo nel tempo del progetto e per la  definizione delle condizioni che consentiranno, a bambini e abitanti del Quartiere, di usare il cortile della Scuola in orario extrascolastico.
La verniciatura dei muri del cortile chiuso adiaciente all'ex-Gil - scuola Parisi 
La casetta degli uccelli - Istituto Comprensivo di Carapelle - Fg
La progettazione partecipata è una grande occasione di cittadinanza sul campo per i bambini e di acquisizione di concetti quali legalità, impegno, responsabilità, cura e interesse del proprio contesto di vita. Partecipare alla progettazione dell’ambiente nel  quale i bambini vivono è una grande risorsa educativa, è un modo per conoscere il territorio e formare il proprio spirito critico, la propria capacità di formulare idee e proposte in dialogo maieutico con altri soggetti coetanei ed adulti. Educare alla cittadinanza partecipata ed alle pratiche democratiche significa educare alla legalità, diffondere la cultura dei valori civili del rispetto, della solidarietà responsabile e della sicurezza, valori che vanno conquistati e protetti. Significa fare un lavoro di “prevenzione educativa” che formi le coscienze fin dall’infanzia, tras-formando di riflesso anche quelle degli adulti, permettendo il necessario passaggio dal subire passivo al partecipare incisivo, dall’abitare indifferenti un luogo allo stare insieme creativo e trasformativo. Il progetto intende gettare le basi per lo sviluppo di un concetto più dinamico e costruttivo di “sicurezza urbana” che, da forma di repressione, diviene risorsa da costruire insieme, creando gli spazi e le condizioni per dar vita ad una comunità interrogante, a partire dall’esempio e dalle capacità visionarie dei bambini.  La cura e la responsabilità civica verso la propria scuola ed il proprio territorio, può avere luogo solo se ci si riconosce in essi, se la voce dei bambini diventa coro polifonico che insieme alla voce degli adulti amplifica il senso di appartenenza alla propria comunità. 

Anna la Cecilia